Dopo il successo riscosso dal BTP Valore, il Mef si prepara al nuovo titolo di stato, il BTP Green e rende noto di aver dato a BNP Paribas, Crédit Agricole Corp. Inv. Bank, Deutsche Bank A.G., NatWest Markets N.V. e UniCredit S.p.A il mandato per il collocamento di un nuovo BTP Green 30 ottobre 2037.
BTP Green: cosa sono
I BTP Green sono titoli di Stato italiani i cui proventi sono destinati al finanziamento di iniziative a del bilancio dello Stato (incentivi fiscali e spese) con ricadute ambientalmente sostenibili.
Nel dettaglio si tratta di titoli a medio-lungo termine che presentano le medesime caratteristiche degli altri Buoni del Tesoro Poliennali, ossia garantiscono un reddito fisso stabilito dalla cedola, pagata semestralmente, ed il rimborso del valore nominale alla scadenza.
I titoli possono essere scambiati dagli investitori istituzionali sia sul mercato secondario regolamentato all’ingrosso (MTS), per operazioni non inferiori a 2 milioni di Euro, che su quelli non regolamentati, mentre, i risparmiatori individuali possono negoziare il titolo sul MOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei titoli di Stato), dove sono consentite operazioni dal taglio minimo di 1.000 euro, o sulle altre piattaforme di negoziazione, secondo il principio della best execution introdotto con la Mifid.
Tramite l’emissione di BTP Green, precisa il Mef, l’Italia si impegna a finanziare le spese statali a positivo impatto ambientale, selezionate mediante il supporto del Comitato Interministeriale (istituito con il DPCM del 9 ottobre 2020) e incluse nel bilancio dello Stato italiano. Esse includono le spese fiscali, le spese in conto capitale, le spese correnti e i trasferimenti a favore di soggetti esterni o interni alla pubblica amministrazione, nella misura in cui siano finanziate dalla fiscalità generale.
Attraverso le emissioni di BTP Green, l’Italia finanzierà tutte le spese che contribuiranno alla realizzazione degli obiettivi ambientali delineati dalla “Tassonomia europea delle attività sostenibili”, attualmente in discussione:
- Mitigazione dei cambiamenti climatici;
- Adattamento ai cambiamenti climatici;
- Uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e dell’ambiente marino;
- Transizione ad un‘economia circolare;
- Prevenzione e controllo dell’inquinamento;
- Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.
Inoltre, l’utilizzo dei proventi raccolti tramite le emissioni di BTP Green aiuterà l’Italia a sostenere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2030 (OSS), contribuendo nello specifico al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
- Obiettivo 6: Acqua Pulita e Igiene;
- Obiettivo 7: Energia Pulita e Accessibile;
- Obiettivo 11: Città e Comunità Sostenibili;
- Obiettivo 12: Consumo e Produzione Responsabili;
- Obiettivo 13: Agire per il Clima;
- Obiettivo 14: Vita Sott’Acqua;
- Obiettivo 15: Vita Sulla Terra.
Emissione sindacata del nuovo BTP Green 2037: i dettagli del MEF
Le dimensioni del portafoglio di spese a cui attingere per tutte le emissioni del 2024, inclusive anche della riapertura in asta del BTP Green 2031 nel marzo 2024, si collocano in un range compreso tra 11,5 e 13,5 miliardi di euro, con una ripartizione indicativa tra le 6 categorie contemplate nel Quadro di riferimento come sotto evidenziato.
Ripartizione spese ammissibili per categoria | ||
Cat. 1 | Fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e termica | ~ 1% |
Cat. 2 | Efficienza energetica | 48% – 53% |
Cat. 3 | Trasporti | 27% – 33% |
Cat. 4 | Prevenzione e controllo dell’inquinamento ed economia circolare | 7,5% – 8,5% |
Cat. 5 | Tutela dell’ambiente e della diversità biologica | 6,5% – 8,5% |
Cat. 6 | Ricerca | 4% – 5% |
Per quel che concerne l’orizzonte temporale, il periodo considerato è rappresentato dal quadriennio comprensivo dell’anno in corso e dei tre anni precedenti, ma il peso relativo è per la maggior parte concentrato su spese sostenute nel corso del 2023 e 2024, con una distribuzione indicativa illustrata nella seguente tabella:
- 2021: 0,4%
- 2022: 3,5%-4,5%
- 2023: 42% -46%
- 2024: 44%-48%
Il Ministero dell’economia e delle Finanze inoltre ricorda che le voci di spesa relative agli anni passati si fondano su dati di consuntivo, mentre per il 2024 ci si basa su una stima che, partendo dagli stanziamenti di bilancio e dalle evidenze storiche, estrapola i probabili pagamenti effettivi che si verificheranno nell’anno. Il bacino di spese ammissibili è costruito in maniera prudenziale, includendo soltanto quelle spese di cui è possibile ottenere una rendicontazione tempestiva e completa.