VERONA (WSI) – Dopo la crisi la Melegatti torna a produrre ma per i lavoratori dell’azienda dolciaria, il Natale 2017 potrebbe ancora essere particolarmente difficile.
L’azienda di Verona che produce il famoso pandoro è finita sull’orlo del fallimento e per i 90 dipendenti fissi e i 220 stagionali impiegati da settembre sono state congelate le buste paga. La Melegatti però poi è stata salvata in extremis grazie all’intervento di un fondo di private equity maltese, l’Open Capital Fund.
Il tribunale di Verona aveva dato l’ok al piano di salvataggio dell’azienda in concordato preventivo.
Da qui grazie ai social network sono arrivati milioni di ordini. I consumatori hanno dimostrato grande disponibilità a supportare i lavoratori Melegatti, postando su tutti i social network le foto dei loro acquisti rilanciando l’hashtag promosso dai dipendenti: #NoiSiamoMelegatti.
Ma nonostante la gara di solidarietà per i dipendenti il Natale sarà ancora amaro. La scorsa settimana inaspettatamente l’azienda avrebbe chiesto di avviare la cassa integrazione per colpa dell’estremo ritardo con il quale i dolci prodotti in questi giorni arriverebbero sugli scaffali della grande distribuzione, troppo sotto Natale, quando ormai tutti hanno scorte e i supermercati tendono ad applicare super sconti per smaltire le rimanenze.
Ecco le parole di Maurizio Tolotto della Fai Cisl di Verona al Corriere della Sera:
“Non possiamo nascondere che questa nuova richiesta di cassa integrazione ci ha spiazzato. Contavamo che i lavoratori potessero passare direttamente a lavorare per la campagna delle colombe pasquali. Vigileremo con grande attenzione sulle prossime scelte dell’azienda. Il fatto di lasciare tanti ordini insoddisfatti lascia anche ai lavoratori un grande senso di frustrazione”.