ROMA (WSI) – Con la Trise, la tassa rifiuti e servizi che farà il suo esordio il prossimo anno, l’Imu sulla prima casa uscita dalla finestra rientra dalla porta in forma di Tasi, la componente sui servizi comunali indivisibili della nuova imposta varata con la legge di stabilità.
In base al testo entrato al Consiglio dei ministri porterà con se anche una stangata sulle seconde case sfitte, che torneranno a fare reddito ai fini Irpef anche se in misura dimezzata rispetto ai tempi dell’Ici.
Mentre la componente rifiuti, Tari nel nuovo vocabolario fiscale, sarà più o meno uguale a quest’anno, la Tasi è infatti una novità assoluta e finirà per rimpiazzare almeno un terzo dell’Imu che la manovra abroga definitivamente sulle prima case per il prossimo anno.
Ma, novità dell’ultim’ora, la quota Tasi sui servizi come strade, illuminazione e sicurezza è destinata ad aumentare ulteriormente, visto che per compensare ai comuni l’abrogazione dell’Imu nel 2014 il Governo sembra aver messo sul piatto la metà di quanto promesso, ossia un solo miliardo anziché due.
I sindaci avranno ampio potere di spingere su aliquote e tariffe: c’è da scommettere che finiranno per premere il piede sull’acceleratore. Infine, il 2014 rischia di trasformarsi in un groviglio fiscale. Basti pensare che in alcune città, come Palermo nel 2014 si pagheranno le rate della tares sui rifiuti per il 2013 mentre si sovrapporrà la quota della Tari, anch’essa sui rifiuti, ma quelli del 2014. Alla faccia della semplificazione fiscale.
Che cos’è la Trise?
È la nuova tassa rifiuti e servizi con la quale dal prossimo anno dovranno imparare a fare i conti tanto i proprietari di casa che gli inquilini. La componente rifiuti è simile alla vecchia Tarsu e si chiamerà Tari, l’altra componente, denominata Tasi, è invece nuova di zecca e finanzierà i servizi indivisibili, cose come strade, illuminazione e sicurezza, che oggi pagavamo con le restanti tasse. Un balzello in più, insomma, che andrà in parte a sostituire l’Imu sulle prime case, abrogata dalla legge di stabilità.
Si pagherà sulla prima casa?
La componente rifiuti sì, quella sui servizi saranno i comuni a decidere se e quanto farla pagare sulle abitazioni principali.
Chi la paga?
La Tari sui rifiuti continuerà a pagarla chi occupa l’immobile, quindi il proprietario se ci vive o l’inquilino. La seconda componete sui servizi (Tasi) sarà dovuta invece in massima parte dai proprietari mentre gli inquilini dovranno versarne una quota che potrà variare tra il 10 e il 30%, a scelta dei Comuni.
Come si paga?
Anche se divisa in due si paga tutta insieme in quattro rate, probabilmente il 16 di gennaio, aprile, luglio e dicembre.
Come si calcola?
Il discorso si complica. La Tari sui rifiuti sarà parametrata alla superficie dell’immobile e al numero dei componenti della famiglia. La tariffe varieranno da comune a comune ma dovranno coprire per intero il costo del servizio smaltimento rifiuti. Cosa che oggi non avviene. Si pagherà di più. La componente servizi (Tasi) si calcolerà, a scelta dei comuni, o sulla rendita catastale rivalutata del 65%, così come per l’Imu o sui m2. Definita la base imponibile si pagherà l’uno per mille sulla rendita o un euro a metro quadrato. Quote che i comuni possono aumentare, con un limite: la Tasi non dovrà comunque costare più dell’aliquota massima dell’Imu maggiorata dell’uno per mille. Ossia non dovrà superare il 7 per mille sulla prima casa e l’11,6 per mille sulle seconde.
Sono previste agevolazioni sui rifiuti?
La tariffa sarà ridotta per chi fa la raccolta differenziata. La Tasi diventa poi mini se il servizio raccolta rifiuti non è svolto o è interrotto per motivi sindacali. In questo caso si deve solo il 20%. Tariffe ridotte saranno fissate dai comuni anche per single, per chi vive oltre sei mesi in altra abitazione e per i fabbricati rurali ad uso abitativo.
Chi continuerà a pagare la vecchia Imu?
Tutti i proprietari di seconde case, più chi vive in dimore principesche, classificate A1, A8 e A9. Per tutte le altre prime abitazioni l’Imu nel 2014 è abrogata. L’Imu si continuerà a pagare anche per capannoni industriali e opifici ma sarà deducibile al 50% dall’Ires.
Che fine farà la nuova tassa sui rifiuti Tares?
Ballerà solo un giorno, quando bisognerà pagarla a dicembre per il 2013. Poi farà posto alla Trise, o meglio, alla sua costola Tari.
Con la nuova Trise si pagherà più o meno di prima?
Dipende a che anno ci si raffronta. Rispetto al 2012, quando si pagava l’Imu sulle prime case, meno. Rispetto a quest’anno, già Imu esente sulle abitazioni principali, di più. I calcoli li ha fatti per noi il Servizio politiche territoriali della Uil e per una abitazione di 100 mq accatastata A2, abitata da una famiglia di 4 persone, rispetto al 2012 si pagheranno 84 euro in meno, rispetto a quest’anno bisognerà sborsare 85 euro in più. A Bologna per lo stesso tipo di abitazione e con lo stesso numero di familiari il prossimo anno si pagheranno 158 euro in più, a Genova 130, a Milano169 e a Napoli 120. Ovviamente pagheranno sempre e comunque di più le seconde case, dove all’Imu si sommerà anche la Trise.
Che succede a chi possiede una casa e la tiene sfitta?
Che subirà una vera stangata perché, a sorpresa, nella bozza di legge di stabilità oltre a Imu e Trise spunta anche il ritorno dell’Irpef, anche se in misura inferiore rispetto ai tempi dell’Ici. La casa sfitta “farà reddito” nella misura della rendita catastale rivalutata del 17% anziché del 34. I conti li ha fatti sempre la Uil e dicono che per una casa di dimensione media in una grande città, chi ha un reddito di 40mila euro finirà per pagare 114 euro in più di Irpef, che sommati a Imu e Trasi fanno un aggravio di quasi 200 euro.
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