Aumenta l’incertezza e il pessimismo fra gli operatori di Borsa circa le prospettive dei mercati nei prossimi sei mesi. E’ quanto emerge dal sondaggio di giugno condotto da Assiom Forex fra i suoi associati in collaborazione con Il Sole 24 Ore Radiocor.
Nel complesso, la percentuale di quanti vedono mercati stabili o in calo balza infatti al 79% dal 72% di maggio e dal 61% di aprile. Nello specifico quanti prevedono rialzi calano dal 28% (ma erano al 39% due mesi fa) al 21% mentre gli operatori che si attendono indici stabili, una definizione che include variazioni massime del 3% tanto al ribasso quanto al rialzo, sono il 53%, 10 punti percentuali in più di un mese fa. Si attestano infine al 26% (dal 29%) quanti si attendono ribassi, una definizione che comprende cali fra il 3 e il 10 per cento.
Per quanto riguarda il mercato dei cambi, l’82% degli operatori ritiene che l’euro rimarrà stabile (il 46%) e o calerà (36%) mentre per il quanto concerne lo spread si registra un netto cambiamento di prospettive: per il 40% degli operatori il differenziale oscillerà fra i 175 e i 200 punti mentre per un ulteriore 40% rimarrà stabilmente sopra i 200 punti.
‘Colpisce il dato relativo alle attese sui movimenti dello spread per il resto dell’anno – ha commentato il presidente di Assiom Forex Luigi Belluti – rispetto a trenta giorni fa è aumentato del 45% il consenso che vede il differenziale con il decennale tedesco tra 175 e 200‘.
Infine per il 52% degli operatori la fine del Qe non avrà un impatto negativo sull’economia italiana perché le mosse della banca centrale erano attese e conterà soprattutto il programma del nuovo governo.
Nella riunione di Riga del 14 giugno, il comitato direttivo della Bce ha deciso che gli acquisti netti di attività dureranno fino a dicembre al ritmo di acquisti mensili per 15 miliardi a partire da ottobre (contro i 30 attuali) ma il programma sarà terminato alla fine di dicembre.