Editoriali

Bio On: una brutta faccenda in cui perdono tutti

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Quanto sta accadendo a Bio-On, prima azienda, per capitalizzazione, del mercato AIM di Borsa Italiana, almeno fino all’altro giorno, per certi versi ha dell’incredibile, da qualunque parte la si guardi

La Storia

L’azienda di Castel San Pietro (Bo) esplode letteralmente in borsa. La sua è una crescita straordinaria. Quotata nel 2014, quella di Bio-On è una vera e propria cavalcata che sembra inarrestabile. L’impresa bolognese racconta una storia che tutti hanno voglia di ascoltare: produce plastica biodegradabile ed in un Mondo sempre più sommerso dalla plastica tradizionale, veste i panni del possibile “salvatore del Pianeta”. L’azienda va a gonfie vele. A fine 2018, la società registra un fatturato di 51 milioni. Nel giro di pochi anni i ricavi sono cresciuti di oltre il 500% e i profitti sono aumentati del 300% circa. La capitalizzazione di mercato, prima del caos di questi giorni, ha superato il miliardo mettendo a segno un +400% di crescita in borsa.

Il Dossier

Poi, arrivano le dichiarazioni del fondo Quintessential, un hedge fund attivista con base a New York, che contesta bilanci e capacità produttive dell’azienda guidata da Marco Astorri ed in un solo giorno, il titolo, dopo essere stato congelato per eccesso di ribasso, perde il 75%. In pratica la capitalizzazione passa da circa 1mld di euro a poco più di 270mln.

Confusione e Caos

E adesso la confusione regna sovrana. Chi ha ragione? Quintessential o Bio-On che prova a ribattere colpo su colpo? L’azienda ha truffato i mercati e chi ha dato loro fiducia o Quintessential gioca a far scendere il valore dei titoli per beneficiarne, visto che si tratta di un fondo che investe sul loro ribasso? Non sta a noi dire da che parte stia la ragione. Quello che però in questo contesto stride ed urla, più di quanto non faccia il rumore dei due belligeranti, è il contesto in cui tutto sta avvenendo.

Il Vuoto

Nessuna dichiarazione ufficiale da parte delle autorità competenti, nessun intervento che faccia un minimo di chiarezza. Sottoscrittori sia retail (leggere anche piccoli risparmiatori), sia istituzionali, lasciati in balia delle onde. La procura di Bologna ha aperto un’inchiesta contro ignoti per “manipolazioni del mercato”, per stabilire come siano davvero andate le cose. Ma ci chiediamo: se Bio-On avesse ragione? E’ normale ciò che ha fatto Quintessential? E’ lecito ciò che è accaduto? E’ normale trasformare i media in un agone in cui tutto può essere distrutto in un lampo? Perché Quintessential invece di sparare ai 4 venti i suoi elementi di valutazione non l’ha fatto attraverso gli organismi di vigilanza? E se invece Quintessential avesse ragione? Chi avrebbe dovuto controllare che Bio-On non potesse fare ciò di cui è accusata? E perché Quintessential non ha denunciato prima la situazione, evitando che altri risparmiatori e investitori commettessero ulteriori errori?

PiĂą domande che risposte

Insomma, ciò che appare chiaro è…la mancanza di chiarezza. Senza chiarezza vince la sfiducia, vince la paura, e gli italiani continueranno a pensare che il miglior modo per gestire le proprie ricchezze sarà lasciarle in conto corrente.

leopoldo.gasbarro@triboo.it