Editoriali

La forza della “fiducia” che muove il Mondo

Quanto ci fidiamo del nostro prossimo? Quanto facciamo affidamento sulla professionalità di chi ci sta vicino? Quanto dipendiamo dalla capacità di tanti nostri interlocutori di far bene il loro compitino, il loro lavoro, di svolgere la propria piccola mansione, di professare capacità e competenze e di distribuirle, in qualche modo, a destra e a manca? Mi viene in mente il piccolo scalpellino a cui un passante curioso chiede: “cosa stai facendo?”.

A quella domanda lo scalpellino risponde mentre continua a spaccar pietre: “sto costruendo una cattedrale”.

Il Piccolo scalpellino aveva consapevolezza di quanto il suo ruolo, che sembrava marginale, fosse parte integrante di un ingranaggio perfetto che avrebbe portato alla costruzione della cattedrale. Lui aveva consapevolezza di essere un piccolo ingranaggio. Ma su di lui, su quel piccolo ingranaggio, facevano affidamento tutti gli altri, che fossero ingranaggi e non. Se anche la piĂą piccola parte non fa la sua parte e la fa bene, tutte le altre potrebbero rischiare di non avere un senso.

Ed allora torniamo a quel senso di forte fiducia che permea tutto il tessuto sociale. Noi pensiamo di essere in costante guerra con tutti, vicini, parenti, amici, nemici, ed invece siamo perfettamente integrati in unico sistema economico che si basa sull’unica moneta di scambio capace di generare davvero valore nel mondo: la fiducia.

Mi faccio queste domande proprio mentre sto per salire sul mio primo volo dell’anno. Sono le 21.40 di lunedì 1 gennaio 2024. La navetta dell’aeroporto ci ha appena condotti a due passi dalla carlinga del Boing 747  su cui sarò chiamato a viaggiare. Proprio mentre la navetta si ferma, noto un tecnico dell’aeroporto di Milano Linate che osserva, con una torcia, ogni particolare della carlinga. Mentre è intento all’operazione, mi chiedo quanti come lui ci siano nel mondo, quanti siano deputati a quella singola semplice, ma importante operazione. Quanto conterà la sicurezza delle persone che saliranno sull’aereo sul quale sto salendo anche io? Quanta di questa sicurezza sarà dovuta all’operato di quell’uomo? Io non so chi sia, nessuno tra gli altri passeggeri sa chi sia. Eppure la vita di ognuno di noi potrebbe dipendere da quell’uomo. Ma non solo da lui, anche da tutti quelli deputati a far si che quell’aeroplano sia talmente sicuro da portarci a destinazione.

Controllo la lista della spesa.

Leggo dal sito dell’ENAC che:

“La sicurezza delle operazioni dei vettori aerei e dei loro aeromobili è garantita da un complesso di regole nazionali e internazionali e dai controlli dell’applicazione delle suddette regole. L’ENAC, quale Autorità dell’aviazione civile in Italia, effettua:

  1. la sorveglianza diretta sugli aeromobili; la finalizzazione di questa sorveglianza è il rilascio dell’ Airworthiness Review Certificate, documento che attesta l’efficienza dell’aeromobile.
  2. Gli accertamenti sugli aeromobili sono effettuati mediante ispezioni a terra ed in volo e nella approvazione e verifica di efficacia dei programmi di manutenzione correlati con le condizioni di impiego (documentazioni tecniche, avarie, trend di prestazioni, ecc.). 
  3. Per quanto riguarda la manutenzione, essa deve essere obbligatoriamente effettuata da imprese certificate secondo il Regolamento Europeo CE 2042/2003.
  4. Il sistema di sorveglianza applicato dall’Enac è sottoposto a quello dell’EASA dell’Unione Europea e questa, a sua volta a quella internazionale.

Mi fermo ad un veloce riassunto senza tediarvi oltremodo. Ma questo ci serve per comprendere come sia facile pensare a quanta gente (quanti scalpellini) sia chiamata a costruire la Cattedrale di un semplice volo aereo, che porti a destinazione 200 persone in perfetta sicurezza. Ma di quelle persone noi ci fidiamo totalmente, senza sapere nulla di loro, così come loro nulla sanno di noi.

Ma, al tempo stesso, ci fidiamo delle persone a cui consegniamo la nostra posta, i nostri figli a scuola. Ci fidiamo di coloro che, cucinando le pietanze che mangiamo, entrano nei nostri organismi, nei nostri corpi, a cui indirettamente affidiamo la nostra salute. Ci fidiamo dei medici che ci curano, dei chirurghi che ci operano, dei comandanti di vascello che ci portano per mare. Ci fidiamo del tassista e della sua guida o dell’operaio che sistema il nostro impianto a gas in casa.

Insomma, ci fidiamo come non pensavamo di fare, di centinaia di persone ogni giorno, persone a cui affidiamo il nostro destino senza battere ciglio, senza preoccuparci neanche di sapere il loro nome di battesimo, né a quale corrente politica appartengano.

E’ la forza della fiducia a muovere il Mondo, nonostante le guerre, nonostante le lotte di classe e religione. Nonostante…

Il mondo è interconnesso dalla forza della fiducia. Prendiamone atto e  impariamo a conoscerla meglio di quanto non abbiamo fatto finora. Ci permetterà di apprezzare di più il prossimo, di accettare qualche piccolo disservizio nelle nostre giornate frenetiche; ma soprattutto, ci farà comprendere come dire “buongiorno” a tutti coloro che incontriamo sul nostro percorso di vita e di strada quotidiana serva a rafforzare rapporti e legami e a muovere il Mondo.

Non dimenticatelo…Buon 2024

Il Direttore
Leopoldo Gasbarro