Chi si avvantaggerà di quello che è successo nello scorso weekend in Pennsylvania?
I sondaggi ce lo diranno nei prossimi giorni, ma l’opinione pubblica, in tutto il mondo, sta esprimendo giudizi diversi rispetto a quanto accaduto a Donald Trump.
Perché in tanti si fanno domande circa l’effettiva veridicità di ciò che è accaduto? Perché c’è questo dubbio? Qualcuno sottolinea come l’eventuale attentato possa essere più una manovra per rafforzare la leadership di Trump che rappresentare un atto terroristico vero e proprio. Ma solo il fatto che questi dubbi emergano ci fa render conto di quanto anomalo sia il momento che stiamo vivendo, soprattutto dal punto di vista della comunicazione e dell’informazione. Abituati alle serie tv, alle fiction, tutto sembra esserne parte.
Sta di fatto però che la realtà e la cronaca ci dicono alcune cose: c’è un morto e questo è un dato, c’è il sangue di Trump e questo è un altro fatto. C’è la risolutezza e l’intraprendenza dell’ex presidente americano che dimostra una presenza di spirito così forte che va oltre il senso di paura che potrebbe essere vissuto in un frangente del genere. E tutto questo fa a pugni con l’immagine spaurita, intimidita e confusa di Biden emersa dall’ultimo confronto televisivo tra i due candidati alla presidenza americana.
Insomma, se la trama fosse quella di una serie tv, cosa c’è da aspettarsi dal prossimo episodio? Sta di fatto che alle elezioni americane mancano quattro mesi, quattro mesi che potrebbero cambiare il mondo sotto tutti i punti di vista.
Quando ci sono dei vuoti di potere come quelli che l’America sta esprimendo in questo periodo, ci sono altri che cercano di occuparli. Non dimentichiamoci che c’è una guerra in corso e tensioni in tante altre parti del mondo che potrebbero sfociare in altrettanti conflitti. Ci sono guerre commerciali, l’uso dei dazi sempre più frequente ne è la più palese testimonianza.
Insomma, l’immagine di un’America così interdetta, così incapace di garantire la sicurezza dei cittadini e dei suoi candidati alla presidenza potrebbe rappresentare un motivo in più di difficoltà internazionale. Dalle elezioni americane non passa soltanto il nome di chi guiderà gli Stati Uniti nei prossimi anni. I quattro mesi che mancano al voto potrebbero essere addirittura più importanti degli esiti del voto stesso e il mondo rischia di accorgersene presto.