A sentir parlare di massimi storici, in tanti, tra risparmiatori ed investitori, tendono a star lontani dai listini e dai mercati perché pensano o sono convinti che ormai i valori raggiunti siano già troppo alti per essere in grado di generare altri risultati positivi. Insomma si pensa che l’effetto crescita, raggiunti i massimi storici, debba in qualche modo esaurire il proprio effetto.
Moltissimi giornali ed altrettanti commentatori, economisti e analisti finanziari, in questi giorni, si stanno concentrando sul tema dei massimi storici relativamente agli andamenti dei mercati azionari. Così, mi sto chiedendo cosa sia un “massimo storico”. Provo a costruire una risposta sensata attraverso l’analisi delle due parole che compongono il concetto. Cominciamo dal sostantivo: “massimo”. Vuol dire più alto o più grande. In finanza, non può che esprimere un concetto di grandezza assoluta.
Così, parlando di “massimo”, difficilmente pensereste a qualcosa di più grande, qualunque misura si stia facendo. Ed ora passiamo all’aggettivo. Nel caso specifico “storico”. Quando noi associamo l’aggettivo “storico” a qualunque sostantivo lo dovesse accompagnare, che cosa ci viene da pensare?
A qualcosa del passato, non c’è dubbio.
Così, se oggi abbiamo raggiunto il massimo storico, di fatto è come se fossimo già andati oltre rispetto alla misura appena raggiunta, una misura, un valore, archiviato, che è lì solo come punto di riferimento di un passato che è pronto a regalarci nuovi punti di riferimento più “attuali” dello storico appena archiviato.
Se la lingua italiana non è opinabile, non lo è neanche la domanda successiva: visto che abbiamo archiviato il passato, perchè ci preoccupiamo di investire su un futuro destinato ad essere interpretato da una serie di nuovi massimi storici?
Diversificazione, giusto tempo d’investimento, versamenti automatici e distacco emotivo rappresentano la garanzia che lo slancio accumulato nella storia, è già pronto a fare da boost per il prossimo massimo che verrà.
È nella natura umana scrivere storie che hanno riferimenti che nel tempo hanno solo una funzione: quella di essere superati.
Investire oggi sui massimi storici del passato, ci fa comprendere che di massimi del futuro da raggiungere nella nostra vita, nel nostro tempo, ce ne saranno ancora, a condizione di non lasciarceli sfuggire, perché irretiti da un massimo storico, da un tempo passato che condiziona le nostre scelte future.
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