Editoriali

Thiel, Bezos e Zuckerberg vendono migliaia di azioni delle loro aziende: cosa significa?

La notizia la riporta un paio di giorni fa il Financial Times: Thiel, Bezos e Zuckerberg, rispettivamente i guru di Palantir, Amazon e Meta, si uniscono alla parata di addetti ai lavori che vendono titoli tecnologici.

Qualcuno, tanti per la verità, vede nella loro cessione di enormi pacchetti azionari, la prima avvisaglia di una possibile correzione dei mercati che sono cresciuti tantissimo dall’inizio dell’anno. Del resto, in barba alle previsioni di molti analisti che ipotizzavano crescite abbastanza contenute per i mercati azionari, i numeri che questi hanno registrato dall’inizio dell’anno fanno impallidire gli investitori, soprattutto quelli che non credono in questi mercati.

  • Italia +13,50%;
  • S&P500 (USA) +10,36;
  • Cac40 francese +8,25%;
  • Nikkei (Giappone)+ 28%.

Altro che BTP.

Eppure, proprio questi risultati in coppia con i “venditori importanti dell’ultim’ora”, inducono la gente e soprattutto gli analisti a pensare che la tendenza possa cambiare. Mentre i mercati raggiungono livelli record, il rapporto tra vendite aziendali e acquisti è al livello più alto dal primo trimestre del 2021.

Le vendite di azioni all’inizio di un anno solare sono normali, con la domanda repressa all’inizio del 2024 che è stata esacerbata dagli azionisti che hanno evitato le vendite lo scorso anno a causa delle valutazioni aziendali depresse. Ma gli analisti continuano a sostenere che l’impennata di questa stagione è stata sorprendente e un indicatore del fatto che la recente corsa al rialzo della tecnologia, alimentata dall’entusiasmo per l’ascesa dell’intelligenza artificiale generativa sta per svanire.

Molte delle maggiori vendite di questo trimestre sono arrivate da dirigenti di aziende tecnologiche o legate al mondo dell’intelligenza artificiale.

Thiel, co-fondatore del gruppo di analisi dei dati Palantir, ha venduto 175 milioni di dollari questo mese. Il fondatore di Amazon, Bezos, ha venduto a febbraio 50 milioni di azioni del gruppo di e-commerce per un valore di 8,5 miliardi di dollari. Andy Jassy, amministratore delegato di Amazon, quest’anno ha venduto 21,1 milioni di dollari di azioni, rispetto ai 23,6 milioni di dollari del 2023 e del 2022 messi insieme. Zuckerberg, amministratore delegato di Meta, vende da anni azioni della società per milioni di dollari.

Ma quest’anno ha aumentato le vendite poiché le sue azioni hanno raggiunto i massimi storici. All’inizio di febbraio, ha venduto 291.000 azioni per 135 milioni di dollari, la sua prima vendita di tali dimensioni da novembre 2021.

Le vendite interne di grandi quantità di azioni da parte di dirigenti di alto livello non sono mai un buon segno, è abbastanza semplice. Significa che hanno trovato un posto migliore in cui distribuire le proprie risorse rispetto alle attività che gestiscono. In realtà potrebbero esserci mille spiegazioni al fenomeno e nessuna in particolare.

Ma le previsioni sono fatte per essere smentite. Fornire indicazioni su ciò che avverrà nel breve è sempre molto difficile, mentre sappiamo chiaramente come orientare le nostre scelte nel medio-lungo termine sia più semplice.

Un esempio? Se vi chiedessi se domenica sarà più caldo di oggi (lunedì) sareste in grado di prevedere con sicurezza cosa accadrà? Difficile vero? Ma se vi chiedessi se il prossimo 24 dicembre sarà più caldo o più freddo di questa splendida mattina di sole (25 marzo), credo che voi avreste pochi dubbi, no?!

Come in natura ci sono le stagionalità, in finanza ci sono i tempi da rispettare per fare in modo che maturino correttamente i nostri investimenti, a prescindere di chi vende e chi compra.