Mercati

Mercati, dai dazi il focus si sposta su verbali Fed e trimestrali

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Ci sono un paio di eventi clou che attireranno l’attenzione degli investitori in settimana. La stagione delle trimestrali volge al termine con società che costituiscono circa il 94% della capitalizzazione dell’indice S&P 500 che hanno già riportato i conti fiscali. In agenda oggi ci sono i risultati di due big del retail, Lowe’s e Target, mentre domani sarà la volta di Best Buy.

Finora gli utili societari hanno battuto le attese del 6,6% di media negli Stati Uniti, con il 72% dei gruppi che ha registrato profitti superiori alle stime. Il livello si confronta rispettivamente con il 5,4% e il 71% degli ultimi tre anni, come osservato dallo strategist di Credit Suisse Jonathan Golub. Le società che hanno visto sia gli utili sia i ricavi fare meglio del previsto lo hanno fatto dell’1,1%, mentre quelli che hanno deluso del -3,2%. Storicamente la percentuale media di gap è dell’1,8% e del meno 3,4%, nell’ordine.

L’altro evento chiave è la pubblicazione dei verbali del braccio di politica monetaria della Federal Reserve, l’Open Market Committee (FOMC). L’appuntamento è alle 20 italiane, con la Fed che commenterà la decisione di lasciare i tassi di interesse invariati al 2,25-2,5%. Jerome Powell e colleghi hanno sottolineato che l’inflazione viaggia su livelli inferiori all’obiettivo del 2% e che pertanto non c’è fretta di continuare con il ciclo di strette monetarie.

A cosa alludeva Powell con “fattori transitori”?

Le dichiarazioni di Powell sui “fattori transitori” che potrebbero avere un impatto sull’inflazione hanno innervosito gli investitori e i mercati – timorosi di vedere un inasprimento delle politiche monetarie, hanno iniziato a vendere titoli rischiosi. I trader pertanto sono curiosi di sapere cosa Powell voleva veramente dire con le sue parole e quali elementi passeggeri faceva allusione.

I verbali della riunione di aprile e maggio offriranno probabilmente delle indicazioni aggiuntive sulla decisione del Comitato di adottare una strategia condivisa, e sull’idea della presenza di pressioni “transitorie” sui prezzi alla radice della debolezza dell’inflazione di fondo in Usa (quella ‘core‘, depurata dagli elementi più volatili come cibo ed energia).

I commenti di Powell durante la conference di maggio sembrano in qualche modo sminuire la debolezza dell’inflazione vista di recente”, osservano gli analisti di Nomura in una nota. “È possibile che la Fed voleva ridimensionare le attese di mercato su una possibile riduzione dei tassi della FOMC in risposta all’inflazione bassa. Da monitorare da vicino sono anche eventuali opinioni sui rischi e decisioni sulla politica di bilancio.