ROMA (WSI) – Niente panico sui mercati del debito: la situazione è sotto controllo e diametralmente opposta a quella di due anni fa quando Silvio Berlusconi è stato convinto a lasciare il potere.
Allora i tassi sui titoli a dieci anni italiani erano saliti oltre il 7%, soglia considerata rischiosa in termini di sostenibilità del debito. Oggi il valore, che serve per misurare il costo del denaro chiesto in prestito dallo Stato, è pari al 3,72%, pressapoco sui livelli di ieri. Lo Spread tra Btp e Bund è sceso intanto sotto i 205 punti base.
«I mercati dovrebbero reagire positivamente alla notizia, nella speranza che il politico risoluto sarà in grado di varare le riforme promesse», ha osservato ieri in una nota Wolfango Piccoli, managing director presso Teneo Intelligence da Londra. «Detto questo, la sua mancanza di mandato politico potrebbe complicare il suo compito (già arduo) di mettere in pratica le riforme».
I dubbi ora sono sulla formazione del governo e la scelta dei ministri. Non è ancora ben chiaro, poi, come sarà composta la nuova maggioranza parlamentare. Pare che Renzi proverà a coinvolgere anche i partiti all’opposizione M5S, Sel e Lega. Ma con il centro sinistra al completo, il Nuovo Centro Destra ha già detto che si defilerebbe.