LONDRA (WSI) – I livelli di fiducia nei bond societari e quelli nell’azionario non erano così distanti tra loro dai tempi dello scoppio della crisi subprime.
Le attività di trading nel mercato del reddito fisso segnalano turbolenze in vista per i trader nel mercato azionario.
I rendimenti dei bond investment-grade, ossia giudicati dalle agenzie con un rating superiore alla B, e la volatilità nell’azionario, che servono a calcolare il sentiment degli investitori nei mercati rispettivi, si sono distanziati, raggiungendo un differenziale che non si vedeva da marzo 2008.
Allora l’azionario ha fatto un bel capitombolo, di pari passo con l’intensificarsi della crisi finanziaria. Il fatto è che “qualcuno si sta sbagliando per forza”, dice al Financial Times Hans Mikkelsen, credit strategist di BofA, la banca autrice dello studio.
Un tale contrasto tra andamento dei bond e azionario si può spiegare per l’avvicinarsi dell’atteso appuntamento con il rialzo dei tassi della Federal Reserve, il primo da quasi dieci anni (dal 2006).
“Se fossi un investitore nell’azionario farei molta attenzione a quello che sta accadendo nel mercato dei corporate bond, probabilmente più di quanto non siano facendo i m ercati al momento”, dice Mikkelsen.
L’indice S&P 500 è in rialzo dell’1,6% da inizio anno, mentre la volatilità implicita (misurata nell’indice Vix di CBOE, rimane sotto controllo. Dopo un trascorso breve sopra l’area dei 20 punti in luglio, il Vix si è abbassato sotto i 13 punti. La soglia di 20 punti ha segnalato in passato un incremento del nervosismo degli investitori nei confronti del mercato azionario.
Stando all’indice dei bond aziendali di BofA il gap tra i rendimenti dei bond investment-grade e quelli dei Treasuiries Usa si è allargato a 164 punti base. Ciò significa che la discrepanza tra gli spread creditizi rispetto alla volatilità nell’azionario è di 10,26 punti base, il livello più alto da oltre sette anni.
Non va dimenticato che i mercati del credito hanno la tendenza ad anticipare quello che avverrà sulle Borse con largo anticipo. Gli investitori hanno venduto 1,1 miliardi di dollari di fondi obbligazionari investment-grade la settimana scorsa. Si tratta della fuga più massiccia dal 2013 .
Secondo i dati pubblicati e stilati da Wells Fargo, i bond societari denominati in dollari di tutti i tipi di rating possibili, anche junk, hanno perso il 2,3% dalla fine di gennaio, mentre lo Standard & Poor’s 500 in quel periodo ha guadagnato il 5,7%.
“Il mercato del credito è il segnale di allarme che tutti aspettavano”, ha detto a Bloomberg Jim Bianco, fondatore di Bianco Research LLC. “Negli ultimi 15 anni si è sempre rivelato essere un indicatore molto efficace” di quello che sarebbe accaduto sui mercati finanziari.
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