È un classico esempio di come le manovre ultra accomodanti delle banche centrali abbiano creato una distorsione dei mercati finanziari. Dopo un periodo difficile a inizio secondo trimestre, le Borse sono in ripresa e non sono così lontane dai livelli record a Wall Street.Wall Street. Il tutto mentre oro e altri beni rifugio come i Bund tedeschi sono molto richiesti. Il rendimento del titolo decennale di riferimento ha raggiunto i minimi di sempre.
La paura di una recessione economica negli Stati Uniti, alimentata dall’escalation della guerra commerciale della prima economia della Terra contro il resto del mondo, sta contemporaneamente favorendo la corsa agli asset sicuri e alzando le chance di un intervento accomodante da parte della Federal Reserve. Secondo Morgan Stanley, tuttavia, nemmeno un taglio dei tassi da parte della banca centrale americana – le cui chance sono aumentate dopo la pubblicazione di un report occupazionale governativo deludente in Usa nel mese di maggio – potrebbe scongiurare una recessione.
“L’opzione put di Powell”
]Il fatto che il presidente della Fed Jerome Powell non abbia opposto resistenza alle tendenze sempre più accomodanti dei propri colleghi e di un mercato che scontava ormai una probabilità del 90% di un taglio dei tassi a settembre, ha favorito alcune classi di asset.
La reazione della curva dei rendimenti al messaggio di Powell martedì scorso è stata “illuminante”, secondo Brad Tank, Chief Investment Officer del Fixed Income presso Neuberger Berman. Le probabilità di una riduzione dei tassi a settembre sono ulteriormente aumentate, ma nonostante questo “i rendimenti a due anni sono cresciuti e la curva si è irripidita. Sul finire della settimana, la curva si è ulteriormente irripidita, mentre i rendimenti sono calati sia prima sia dopo i deludenti dati sull’occupazione”.
Ai nostri occhi, questo indica che i mercati nutrono una certa fiducia nel fatto che la Fed interverrà rapidamente per prevenire un rallentamento, anziché reagire in conseguenza ad esso, sostenendo in tal modo la crescita e gli asset rischiosi e, allo stesso tempo, evitando la necessità di operare tagli ancor più consistenti l’anno prossimo. Ecco servita l’“opzione put Powell”.