Complice il rallentamento della Cina e il venire meno degli stimoli fiscali in Usa, le banche vedono una frenata dell’attività economica mondiale nel 2019. Tuttavia, le sorprese positive non mancheranno e questo dovrebbe favorire alcuni settori e aree di mercato.
La banca svizzera UBS vede un rallentamento del Pil globale al 3,6%, ma esclude una recessione e su questo gran parte di analisti ed economisti concordano. Anche Joseph Little, chief strategist globale di Hsbc, ritiene che le chance di una recessione nel 2019 sono “molto basse”.
Sulle prospettive dei mercati europei, invece, i grandi fondi e gestori del globo sono particolarmente divisi.
Se da una parte BlackRock – pur essendo in generale ottimista sul 2019 – è pessimista sui titoli azionari europei, “che rischiano di subire perdite importanti”, Citigroup vede nell’azionario la categoria in grado di offrire i maggiori ritorni da investimento e opportunità di guadagno per lo meno in Europa.
AXA vede da parte sua un accumularsi di nuvole nel 2019 sopra i mercati. L’anno “potrebbe essere difficile quanto il 2018” e pertanto il gruppo ha annunciato che intende ridurre l’esposizione agli asset maggiormente rischiosi.
Anche Candriam preferisce non prendere troppi rischi, lanciano un avvertimento sulla “eventuale dislocazione delle catene di produzione a livello mondiale, a causa dell’impatto della guerra commerciale.
Gli analisti di Nordea Asset Management prevedono il raggiungimento di nuovi massimi da parte dell’azionario mondiale nei prossimi mesi e poi un ripiegamento. Questo contesto favorirà i beni rifugio e alcuni bond.
Union Bancaire Privée vede un accentuarsi della disparità tra regioni con gli Stati Uniti che dovrebbero nonostante tutto “mantenere un tasso di crescita superiore agli altri paesi industrializzati”.
Tra i grandi esperti di mercato non manca mai chi azzarda previsioni catastrofiche. Tra questi si può citare per esempio Todd Horwitz, strategist presso Bubba Trading, secondo cui la Borsa di New York rischia di perdere il prossimo anno fino al 20% del suo valore.
Per quanto riguarda le migliori idee di investimento da attuare in quest’ottica di elevata incertezza, a questo link si possono trovare i consigli di Morgan Stanley e Macquarie per il 2019.