Il ciclo economico è alla fine, una fase che può però durare a lungo. Meglio quindi non chiudersi completamente in difesa. Ecco come nell’outlook di Investec am
La recente correzione dei mercati azionari è un campanello di allarme sullo stato di salute dei mercati o è già l’inizio della fase ribassista?
“La crescita globale rimane stabile, con modelli che indicano un basso rischio di recessione globale prima della fine del 2019”
ha spiegato John Stopford (nella foto), portfolio manager del fondo Global multi-asset income, presentando lo scenario di mercato di Investec am. Se consideriamo che le borse precedono di sei mesi l’economia, i prossimi sei mesi dovrebbero portare delle opportunità agli investitori. In effetti per il gestore il recente sell off sui mercati è solo una correzione innescata da alcuni fattori:
“Il mercato ha registrato un sell off che a nostro avviso può essere letto come una correzione in risposta all’escalation delle tensioni commerciali e al tempo stesso come la fine di una politica monetaria di supporto. Verso questa lettura converge anche la performance deludente di settori, fino a poco fa leader, come quello della tecnologia. Tuttavia, le correzioni di solito richiedono tempo per completarsi e questa sarebbe una correzione molto modesta se fosse già conclusa. Potremmo dunque aspettarci un’ulteriore debolezza del mercato azionario nel prossimo periodo, seguita da un consolidamento che a sua volta precederà una ripresa del mercato rialzista”.
L’Orso non è ancora arrivato
A escluderlo concorrono diversi indicatori che
“non sono ancora in posizione per un simile scenario, e nemmeno le valutazioni e il sentiment sembrano allineati con questo scenario. Nel complesso, ci troviamo nella fase finale del ciclo – ribadisce Stopford – e l’equilibrio fra rischio e rendimento si sta deteriorando. Perciò, a nostro avviso, è utile adottare un approccio sempre più prudente, sebbene sia ancora prematuro impostare un assetto completamente difensivo. Le fasi finali di un mercato rialzista richiedono un approccio più selettivo nella costruzione del portafoglio”.
Come tradurre tutto questo in indicazioni di investimento?
Per il gestore di Investec am
“le asset class non presentano in generale valutazioni convincenti. Solo alcune aree dei mercati emergenti sembrano attualmente convenienti. Il conflitto commerciale, la Brexit e le diatribe sul budget dell’Italia con l’Ue contribuiscono nell’insieme alla sensazione di un rischio crescente e l’ambiente di investimento si va facendo meno interessante per gli asset sensibili alla crescita. Siamo cauti soprattutto per quanto riguarda il credito corporate, che sembra scontare le attuali condizioni favorevoli, e preferiamo l’esposizione ai titoli azionari per un potenziale margine di rialzo. Nelle obbligazioni e in alcune valute dei mercati emergenti ravvisiamo qualche opportunità ma per una ripresa generale sono probabilmente necessarie condizioni economiche meno divergenti e la fine del rafforzamento del dollaro. I titoli di Stato dei mercati sviluppati si stanno rivalutando, riflettendo la politica monetaria meno favorevole ma stanno iniziando a offrire valore negli Usa”.