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Mercati finanziari e borse, i vincitori e i perdenti da inizio anno

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Al giro di boa di metà anno è interessante vedere quali sono state le asset class che sui mercati finanziari hanno messo a segno i maggiori rialzi e quali sono andate peggio. A dare particolari soddisfazioni agli investitori sono state le principali materie prime ma anche le borse dei Paesi più industrializzati hanno riservato sorprese positive.
Un discorso a parte le criptovalute che dopo avere raggiunto i massimi storici nel mese di aprile hanno ripiegato annullando gran parte dei guadagni conseguiti nella prima parte dell’anno.

Mercati finanziari: petrolio da record nel 2021

Tra le principali materie prime spicca il rialzo messo a segno dal petrolio Wti con un progresso del 51%, a ruota il Brent con un +45% da inizio anno. Tra i metalli industriali spiccano i progressi registrati da Rame e Alluminio segnano un apprezzamento del 22%. A favorire questi rialzi rialzi ha contribuito la forte ripresa dell’economia dopo lo shock registrato lo scorso anno a seguito della pandemia da coronavirus.
In difficoltà i metalli preziosi con l’Oro che lascia sul terreno il 5% da inizio anno mentre l’Argento ha registrato un -2,24%.
In ordine sparso le commodity agricole: da un lato spicca il balzo della Soia (+43%) mentre il Cacao ha lasciato sul terreno il 9 per cento.

Borse europee in evidenza

Tra gli indici azionari brillano soprattutto quelli del Vecchio Continente dopo un 2020 in chiaro scuro: a Parigi il francese Cac 40 spicca con +18%, seguito dall’indice Eurostoxx 50 con un progresso del 14,7%. Bene anche il nostro Ftse Mib con un rialzo del 12,8% mentre a Francoforte il Dax ha registrato un +12,7%.
Anche Wall Street non è stata da meno. Il paniere guida S&P 500 ha guadagnato il 12,9% mentre l’indice tecnologico Nasdaq 100 evidenzia un progresso del 10,7%.
Meno bene le borse dei paesi asiatici: a Tokio il Nikkey è progredito di solo il 5,2% mentre il Cina l’indice Shanghai Composite ha registrato un timido +2,3%.
Nel complesso l’indice Msci World ha messo a segno un rialzo dell’11%.

Criptovalute sull’ottovolante

Dopo un avvio con il turbo nella prima parte dell’anno le principali criptovalute sono state bersagliate dalle vendite negli ultimi due mesi. Il Bitcoin ha quasi annullato gran parte dei guadagni con un progresso di solo il 14% mentre per Ethereum il rialzo da inizio anno è nell’ordine del 140%. Per il dogecoin, nonostante le pesanti vendite delle ultime settimane il progresso è del 480%.
A penalizzare le criptovalute hanno pesato soprattutto la decisione del governo cinese di limitare le attività di mining nel paese e gli avvertimenti delle principali banche centrali circa i potenziali rischi di investimento in questa asset class.

Mercati finanziari: i temi  per la seconda parte dell’anno

Dopo il rally messo a segno nella prima parte dell’anno i gestori di Carmignac hanno fatto il punto sulla strategia da adottare sui mercati finanziari da qui a fine anno. Secondo la società di gestione francese è possibile trovare delle opportunità di investimento per i prossimi mesi sfruttando la divergenza nella ripresa economica tra i diversi paesi.
Negli Usa l’economia viaggia a gonfie vede mentre l’Europa sta uscendo solo lentamente dalla recessione. Questo significa puntare sulle società che ancora non hanno beneficiato della ripresa nel Vecchio Continente.

Per quanto riguarda i mercati azionari secondo Carmignac nei prossimi mesi le opportunità di investimento si trovano soprattutto i quelle società che beneficeranno della ripresa economica (soprattutto in Europa), mentre sarà richiesto un atteggiamento prudente verso i settori più ciclici, visto che l’ottimismo del consensus si riflette ampiamente nel posizionamento del mercato.
Secondo Carmignac il 2021 è un anno eccezionale per i mercati azionari ma, con il ritorno verso una forma di normalità, la crescita degli utili degli indici azionari globali dovrebbe riprendere il suo trend di lungo termine a partire dall’anno prossimo. Pertanto allo stesso sono da privilegiare anche quelle società che sono favorite da driver di crescita di lungo termine (numerose negli Stati Uniti e in Cina).

Per quanto riguarda i mercati obbligazionari, i rendimenti ancora molto bassi costringono a cercare le opportunità di investimento fuori dai tradizionali sentieri battuti. Secondo Carmignac le opportunità di investimento sono da cercare nei titoli dei paesi emergenti o in quelli di settori di attività un po’ più esposti all’andamento della congiuntura.

Per quanto riguarda le materie prime  un crescente gruppo di analisti (inclusi Glencore e Goldman Sachs) vede la possibilità di un ritorno del petrolio a quota 100 dollari, un livello visto l’ultima volta nel 2014.
A giustificare i futuri rialzi sarebbe, in particolare, la prospettiva di un’offerta contenuta in rapporto alla domanda che si farà avanti nei prossimi mesi.