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MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (06/12/05)

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(WSI) – USA: l’indice Ism sull’attività del settore non manifatturiero di novembre ha evidenziato un lieve calo, pur rimanendo per il trentaduesimo mese consecutivo ben al di sopra della soglia che segnala la presenza di una fase espansiva. Dei diciassette settori monitorati dall’indice, dodici hanno registrato un incremento dell’attività mentre tre settori hanno segnalato un’attività stazionaria, tra cui quello immobiliare. Sensibile recupero della componente occupazionale, dato quest’ultimo risultato in linea con le indicazioni fornite dalla pubblicazione dello scorso venerdì inerente il mercato del lavoro di novembre.

Olson, membro votante della Fed che si era dichiarato contrario al rialzo dei tassi effettuato nel mese di settembre, ha ieri evidenziato un diverso atteggiamento in tema di politica monetaria affermando di non essere preoccupato dai rischi di un eventuale eccesso da parte della Fed nella fase di rimozione dell’accomodamento monetario, rischio quest’ultimo che era stato invece segnalato da alcuni membri della Fed secondo quanto riportato dalle minute del Fomc dell’1 novembre.

Sui mercati obbligazionari i tassi di interesse hanno registrato un lieve rialzo. Nelle prossime due giornate il tesoro Usa ha annunciato emissioni rispettivamente sul segmento a 5 anni (13Mld$) e 10 anni (8 Mld$), che rappresentano un ennesimo test per monitorare l’andamento della domanda delle banche centrali estere.

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Europa: ad ottobre le vendite al dettaglio hanno confermato l’estrema debolezza dei consumi delle famiglie rallentando ulteriormente e scendendo a +0,4% a/a, dal +0,5% di settembre. In aumento l’indice Pmi dei servizi a novembre. Per l’intera area Euro il dato ha registrato un incremento della sottocomponente affari esistenti ed una sostanziale stabilità dell’occupazione, quest’ultima abbondantemente sopra quota 50.

In controtendenza il dato italiano che, malgrado l’incremento registrato, ha evidenziato una componente occupazionale in calo al di sotto dei 50 punti a conferma che la situazione occupazionale si sta deteriorando, generando perplessità sulla tenuta della fase di espansione nel settore per i prossimi mesi.

Soddisfazione espressa da Reynders, ministro delle finanze belga, in occasione della riunione dell’Eurogruppo, circa le dichiarazioni di Trichet che hanno confermato ai ministri economico-finanziari dell’Unione che l’aumento dei tassi di interesse del 1° dicembre non è da considerarsi il primo di una serie.

Asia-Pacifico: nessuna maggiore sorpresa dal dato delle spese delle famiglie giapponesi in ottobre, spese diminuite dello 0,1% sul mese, su base destagionalizzata, marginalmente meno delle attese, con il tasso di variazione tendenziale annua passato al 2%, dall’1% di settembre. Dopo i robusti rialzi delle precedenti sedute, l’indice azionario Nikkei 225 ha oggi ceduto lo 0,82%, al termine di una seduta volatile, con le vendite di titoli tecnologici apparentemente indotte dal timore, diffusosi nel mercato, che le valutazioni siano cresciute troppo rapidamente negli ultimi mesi.

Continua il processo di deprezzamento dello Yen, con le prospettive di crescita dell’economia nipponica soverchiate da considerazioni quali i differenziali di interesse e gli sconti fiscali per il rimpatrio di capitali negli USA.

Commodity: il centro Meteorlogix LLC. A New York ha dichiarato di attendersi per il 9 dicembre temperature a 21 gradi Fahrenheit, pari a –6 °C, spingendo così al rialzo le quotazioni petrolifere che ieri hanno toccato un massimo di 60,8$/b. A condizionare le quotazioni in questo periodo saranno infatti le temperature che nel caso registrino livelli piuttosto bassi potrebbero determinare un forte aumento delle quotazioni a fronte di un callo delle scorte. L’indice generale delle commodity Crb chiude in rialzo dello 0,68%, con il comparto dei metalli industriali che ha registrato la migliore performance (+1,02%).

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