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(WSI) – USA: i dati sul mercato del lavoro Usa di settembre hanno evidenziato una variazione negativa degli occupati non agricoli pari a -35.000 unità, un valore nettamente migliore delle aspettative che in mediana si attestavano a -150.000 unità. Sensibile rialzo anche del tasso di disoccupazione passato da 4,8% a 5,1%. Con riferimento ai nonfarm payrolls, sia il settore dei beni sia quello dei servizi hanno offerto un contributo negativo.
Nell’ambito dei servizi le variazioni negative più marcate hanno interessato i settori del retail trade (-88.000) e quello alberghiero (-80.000). Il dipartimento del lavoro aveva avvertito in precedenza che, a causa di cambiamenti della metodologia di computo dei dati rilevati in seguito al passaggio dell’uragano, vi sarebbe stato il rischio di una sovrastima dei posti di lavoro persi rilevati dai nonfarm payrolls. Come prima evidenziato, il dato finale è invece andato nella direzione opposta ed inoltre il dipartimento del lavoro ha dichiarato di aver quantificato anche la variazione dei nonfarm payrolls senza tenere conto delle aree colpite dall’uragano. Tale simulazione ha prodotto come risultato un valore in linea con la media dell’ultimo anno. Il dato pertanto conferma il buon andamento della dinamica occupazionale rendendo sempre più probabile l’ipotesi della continuazione del rialzo dei tassi da parte della Fed nei prossimi due incontri e verosimilmente anche nel corso dei due successivi dei primi tre mesi del 2006.
Sui mercati obbligazionari sono però prevalse le ricoperture in vista del week end lungo (oggi chiusura per festività del Columbus Day) ed in corrispondenza anche di rinnovati timori di attacchi terroristici. In settimana i dati più rilevanti (Cpi e vendite al dettaglio) sono attesi per il prossimo venerdì. Saranno inoltre numerevoli gli interventi di membri della Fed tra cui Olson, che nell’ultimo Fomc si era schierato a favore del mantenimento dei tassi fermi.
Europa: in lieve miglioramento il super indice diffuso dall’Ocse. Il dato per il mese di agosto relativo all’intera area Euro è salito a 106, da 105,5 di luglio. Tra i paesi dell’area molto buono il recupero registrato dalla Germania il cui dato ha registrato il quarto miglioramento consecutivo salendo a 109,4, dal 108,7 di luglio. Molto più modesto il miglioramento del dato italiano che è passato a 97,1, da 96,6, registrando così solo il secondo incremento mensile consecutivo. In Germania sembra sempre più realistica l’ipotesi di una grande coalizione. Secondo quando riportato dal Leipziger Volkszeitung i socialisti di Schroeder avrebbero ottenuto una sorta di diritto di prelazione sulla scelta dei ministeri in cambio della cancelleria che dovrebbe andare ad Angela Merkel. L’ipotesi di una grande coalizione sembra ormai accettata anche dalla popolazione.
Secondo un sondaggio pubblicato per la seconda rete pubblica tedesca, Zdf, il 63% dei tedeschi si è detto favorevole ad un’alleanza tra Cdu-Csu e Sdp.
Asia-Pacifico: con le borse nipponiche e taiwanesi chiuse per festività nazionali, lo Yen si è mantenuto intorno a 113,8 contro il Dollaro, dopo il movimento di indebolimento nei confronti del biglietto verde nella serata di venerdì, in corrispondenza del sia pur modesto recupero delle borse statunitensi. Sempre sul fronte cambi, oggi c’è stato l’incontro, a Tokio, tra il ministro delle finanze nipponico Tanigaki ed il segretario al Tesoro statunitense Snow, prima che quest’ultimo si rechi in Cina, ed è proprio alla prossima visita nel Regno di Mezzo che molti osservatori sono orientati, per cercare di capire come stia evolvendo la posizione americana nei confronti dell’attuale politica di cambio cinese.
Per il Giappone, domani avremo l’importante pubblicazione degli ordinativi di macchinari in agosto, nonché l’annuncio della mensile decisione del comitato di politica monetaria della Banca del Giappone, annuncio che attirerà più attenzione del solito, viste le recenti dichiarazioni di diversi esponenti dell’autorità monetaria volte a segnalare un cambiamento nella strategia monetaria anticipato rispetto a quanto il mercato non si aspettasse solo un mese fa, dichiarazioni che non sono sembrate, però, espressione su una visione comune circa modi e tempi di rimozione del quantitative easing in essere. In Corea del Sud, oggi, l’indice della fiducia dei consumatori ha mostrato un progresso in settembre, corroborando la convinzione di chi si attende un aumento di 25 punti base del tasso ufficiale di interesse overnight, dall’attuale 3,25%, nella mensile riunione di domani.
Commodity: poco variate le quotazioni petrolifere dopo che la scorsa settimana hanno ceduto il 6,6% dietro le attese di un rallentamento della domanda e sul ripristino dell’output bloccato dagli uragani. Le compagnie petrolifere nel Golfo del Messico hanno riattivato il 22% dell’attività. Continua a salire il prezzo del rame dopo che lo sciopero e la chiusura di alcuni impianti in Usa, Canada e Zambia hanno aumentato i rischi sulla ricostituzione delle scorte già a livelli molto bassi.
A cura di A. Cesarano (Responsabile Market Research), L. Lorenzoni (Economista Senior), A. Mercuri (Analista), C. Pace (Economista).