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MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (12/9/05)

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(WSI) – USA: in rialzo il dato non destagionalizzato sui prezzi alle importazioni di agosto l’incremento è stato determinato in larga parte dalla componente petrolio, al netto della quale la variazione mensile risulta essere nulla. La continuazione del ridimensionamento dei prezzi del petrolio e soprattutto delle benzine dello scorso venerdì ha consentito ai mercati azionari di chiudere ampiamente in positivo, con l’indice S&P500 che è arrivato nuovamente molto vicino ai massimi del 2005 segnati lo scorso 3 agosto.

La settimana presenta diversi dati macro in pubblicazione che potrebbero avere ripercussioni sull’andamento del dollaro. Tra questi ultimi la bilancia commerciale di luglio ed il report sugli acquisti netti di asset Usa da parte degli investitori esteri. Di notevole interesse inoltre le indicazioni che forniranno i prezzi al consumo di agosto, in vista del Fomc del 20 settembre.

Europa: la crescita del Pil reale italiano nel secondo trimestre dell’anno è stata pari a +0,7% t/t e +0,1% a/a, confermando quanto emerso dalla lettura preliminare dello scorso 11 agosto. Da un’analisi disaggregata è emersa una sensibile accelerazione della spesa delle famiglie che, su base tendenziale, ha registrato un incremento del +1,2%, dal +0,1%; un’accelerazione della spesa pubblica (+1% a/a, dal +0,8% del trimestre precedente); un incremento congiunturale degli investimenti fissi lordi insufficiente però a riportare la variazione tendenziale in positivo (-2,1% a/a, dal –3,2% del trimestre precedente); una riduzione del deficit commerciale che dai 1,38 Mld di Euro del primo trimestre è passato a 897 Mln.

Alla luce del dato del Pil per il secondo trimestre dell’anno, rivediamo la crescita da noi attesa per il 2005 portandola al +0,1% a/a, dal precedente –0,4%. Il dato rimane comunque sensibilmente inferiore rispetto al +1% registrato nel 2004 ed al +1,2% medio dell’intera area Euro atteso per l’anno in corso. La settimana offrirà pochi spunti da lato macro ad eccezione dei prezzi al consumo francesi per il mese di agosto e la successiva diffusione del dato dell’intera area Euro per lo stesso mese.

Asia-Pacifico: ieri, in Giappone, gli elettori si sono presentati numerosi alle urne, per il voto per il rinnovo antipicato della camera bassa del parlamento nipponico, conferendo al partito liberaldemocratico del primo ministro Koizumi una vittoria al di là delle attese. Dei 480 seggi della camera dei rappresentanti, il partito liberaldemocratico ne ha conquistati 296, una maggioranza assoluta che non aveva da quindici anni a questa parte.

Con i 31 seggi guadagnati dall’altro partito della coalizione di governo, il New Komeito, la coalizione stessa si ritrova in maggioranza in tutte le commissioni parlamentari, con ampie possibilità di ribaltare le decisioni della camera alta del parlamento, qualora ve ne fosse bisogno. Un successo di queste dimensioni, comunque, dovrebbe essere sufficiente a far cambiare idea ai membri liberaldemocratici ‘ribelli’ della camera alta, camera che non può essere sciolta anticipatamente e che verrà rinnovata per metà solo nel Luglio 2007.

La vittoria elettorale è soprattutto il frutto della capacità di marketing politico di Koizumi, a fronte di un tracollo del maggior partito di opposizione, il Partito Democratico del Giappone, che presentava una piattaforma di riforme strutturali ben più aggressiva e coerente di quella del governo, e che invece ha perso 62 dei 175 seggi precedentemente occupati, con il leader Okada che si è già dimesso. Il problema maggiore è proprio costituito dalle riforme strutturali: al di là della privatizzazione del sistema postale tra il 2007 ed il 2017, che sarà ridiscussa e, probabilmente, approvata dalla camera alta in una sessione speciale a partire dal 21 settembre, non è affatto chiaro su quali altri fronti Koizumi voglia lanciarsi, tenuto anche conto che lo stesso ha riaffermato la volontà di lasciare la presidenza del partito ed il ruolo di capo di governo alla scadenza naturale del suo mandato, nel settembre 2006.

Un’ulteriore complicazione deriva dalla possibilità che buona parte del dibattito parlamentare finisca per venir dedicato alle prospettate riforme costituzionali, a scapito del dibattito sulle riforme economiche, con l’aggravante che i cambiamenti costituzionali, ed il tentativo nipponico di guadagnare un seggio permanete all’ONU, potrebbero peggiorare le già tese relazioni diplomatiche con i partner regionali, in particolare Cina e Corea del Sud, un fronte su cui Koizumi non si può dire sia stato particolarmente abile.

A sostegno degli acquisti sull’azionario, con il Nikkei 225 in rialzo dell’1,61%, anche la sorpresa per la seconda stima preliminare del PIL reale nipponico nel secondo trimestre di quest’anno, con la crescita aggressivamente rivista al rialzo al +0,8% sul trimestre, su base destagionalizzata, corrispondente ad un tasso a/a del 3,3%, ben superiore al +1,5% della prima lettura. Maggiore causa della revisione, la rivisitazione della crescita reale degli investimenti fissi.

Commodity: chiusura pressoché invariata per il prezzo del greggio a fronte di un marcato calo del prezzo delle benzine. L’IEA ha dichiarato che il ripristino totale delle attività nel Golfo del Messico sarà molto lento e non è escluso che si arrivi al 2006. L’Organizzazione ha inoltre abbassato le stime di crescita della domanda mondiale di greggio soprattutto a causa del calo della domanda di Cina, Tailandia ed altre economie asiatiche.

A cura di A. Cesarano (Responsabile Market Research), L. Lorenzoni (Economista Senior), A. Mercuri (Analista), C. Pace (Economista)