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MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (16/8/05)

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(WSI) – USA: gli acquisti netti di asset Usa da parte di investitori esteri hanno raggiunto a giungo il livello di 71,2 Mld$ da 55,8. Il contributo determinante questa volta è stato fornito non dai Treasuries (i cui acquisti netti hanno anzi evidenziato il livello più basso dal settembre 2003) quanto piuttosto dai corporate bonds (+52Mld$). Con riferimento a questi ultimi il ruolo più importante è stato svolto dalla categoria dei c.d. private (all’interno della quale sono ad esempio ricompresi i fondi comuni) piuttosto che dagli officials (in particolar modo banche centrali).

Gli hedge funds, ricompresi in gran parte nella categoria Caribbean Banking Centers hanno evidenziato vendite nette piuttosto marcate di Treasuries (-17,6Mld$), verosimilmente da ricollegare alle prese di profitti sui trade posti in essere prima del referendum francese del 29 maggio. Il dato di ieri evidenzia un ruolo crescente della categoria dei Private rispetto agli Official ed inoltre un andamento piuttosto volatile della componente Treasuries, recentemente molto legata alle movimentazioni da parte degli hedge funds. Il Congressional Budget Office ha ieri migliorato le stime di deficit pubblico del prossimo decennio, grazie ad un incremento sopra le attese delle entrate fiscali derivanti soprattutto dal settore corporate. Per l’anno fiscale in corso le stime sono state portate da 333 a 331Mld$. Occorre però precisare che le stime del CBO sono effettuate sulla base della normativa vigente: pertanto non tengono in conto dell’eventuale impatto negativo derivante dalla modifica (in discussione) della normativa relativa all’Alternative Minimun Tax e dell’estensione indefinita dei tagli fiscali inerenti i dividendi ed i capital gains che dovrebbero scadere nel 2011.

Europa: i dati sul Pil del secondo trimestre in Francia hanno evidenziato un rallentamento rimanendo in linea con quanto accaduto in Germania e nell’area Euro nel suo complesso. Il Pil ha registrato infatti un incremento dello 0,1% t/t, dal +0,4% del primo trimestre del 2005 penalizzato con ogni probabilità da un rallentamento della spesa per consumi delle famiglie. Il disaggregato del dato sarà diffuso il 19 agosto p.v. Sempre in Francia rimane stabile l’inflazione di luglio. Il dato armonizzato ha registrato un tasso pari all’1.8% su base tendenziale, invariato rispetto a giugno. L’accelerazione della componente energetica (+2.7% m/m) è stata assorbita dal calo dei prezzi dei prodotti alimentari freschi (-0.7% m/m) e di quelli del comparto manifatturiero (-1.9% m/m), in flessione a causa dei saldi estivi. Interessante sarà il dato relativo ai prezzi al consumo di luglio, dato che dovrebbe posizionarsi tra il 2,2-2,3%, in rialzo rispetto al 2,1% di giugno. La sua pubblicazione è attesa per giovedì p.v.

Asia-Pacifico: dopo due sedute concluse in prossimità della parità, l’indice azionario Nikkei 225 riprende la tendenza di crescita, chiudendo oggi in rialzo dello 0,48% e portando il guadagno da metà maggio a quasi il 14%, sostanzialmente noncurante del pur forte terremoto che ha avuto luogo nella tarda mattinata in una regione settentrionale del Giappone, con 27 feriti finora contati. A soffiare sul fuoco dell’ottimismo per l’azionario nipponico sembra adesso basti anche il dato, pubblicato lunedì in chiusura di seduta borsistica, di un aumento dell’1,2% a/a in giugno delle vendite dei grandi magazzini in Tokio, saliti a quasi ¥185Mld, soprattutto grazie ad abbigliamento e relativi accessori. La lettura finale per luglio dell’indice nipponico degli indicatori anticipatori, il cui valore numerico è ampiamente previsto, essendo già noti tutti i dati necessari per il suo calcolo, con il suo 63,6, dai 36,4 di maggio, ci ricorda nondimeno la drammatica inversione della percezione sul futuro prossimo della crescita economica, con l’indice che non si trovava sopra 50 dal gennaio scorso.

Commodity: rimane intorno ai 66 $ al barile il prezzo del greggio malgrado sul mercato si moltiplichino notizie che dovrebbero avere un effetto distensivo sui prezzi. In Cina il governo ha reso noto che la scarsità di petrolio nel sud del paese dovrebbe essere presto risolta grazie a minori tempi di consegna impiegati dagli impianti nel nord del paese. Attesa positiva anche per il dato delle scorte in calendario per domani quando è atteso un incremento sia delle scorte di petrolio da riscaldamento che di distillati.

A cura di A. Cesarano (Responsabile Market Research), L. Lorenzoni (Economista Senior), A. Mercuri (Analista), C. Pace (Economista).