Il contenuto di questo articolo esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.
(WSI) – USA: sui mercati azionari il terzo trimestre si è chiuso in profondo rosso per General Motors. Le perdite trimestrali (1,6Mld$) hanno superato le attese ma al tempo stesso il costruttore Usa ha annunciato la chiusura di impianti e il taglio di 25mila posti di lavoro, aggiungendo di valutare la possibilità di cedere la finanziaria Gmac che le consentirebbe, secondo alcune stime, di incassare 15Mld$.
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Gm ha inoltre annunciato di aver raggiunto un’intesa con i sindacati per contenere gli elevati costi delle spese sanitarie. Il produttore di auto è così riuscito a chiudere la seduta con un guadagno superiore al 7%. Inoltre è anche arrivata la notizia che la suprema corte Usa ha respinto la richiesta del governo su una multa potenziale da 280 MLD$ contro i produttori di sigarette, che ha fatto balzare il titolo Altria Group di circa il 6%. A fine serata la trimestrale di Ibm è risultata superiore alle attese in termini di utili lordi con il titolo che nell’after hour ha guadagnato oltre il 2%. Greenspan, in un discorso sull’energia, ha dichiarato che il rialzo del prezzo del petrolio peserà sulla crescita sebbene in misura minore rispetto a quanto accaduto negli anni ’70. Il capo della Fed risulta essere uno dei membri della Fed che pone maggiore enfasi su tematiche inerenti la crescita più che sui prezzi. Il richiamo di Greenspan ha avuto come effetto una lieve riduzione dei tassi di mercato. Sul mercato dei cambi il focus continua ad essere sul differenziale dei tassi consentendo al biglietto verde di rafforzarsi verso tutte le principali valute.
Europa: dopo Issing e Trichet anche altri esponenti della Bce hanno ribadito la maggiore attenzione della banca centrale sulla dinamica dei prezzi avvalorando l’ipotesi di una prossima mossa restrittiva sui tassi. Il risultato è stato un ulteriore penalizzazione dei contratti future euribor a tre mesi, con gli operatori che ipotizzano un rialzo dei tassi già nel primo trimestre del 2005, oltre un rialzo consistente del tasso a 2 anni che ha toccato il livello massimo degli ultimi 6 mesi. Il movimento ha comportato un ritorno al flattening di curva sul tratto 2-10, movimento che potrebbe continuare anche nella giornata odierna con l’attenzione focalizzata sui prezzi al consumo di settembre.
Continuiamo a ribadire un atteggiamento attendista da parte della Bce fino al prossimo giugno, in attesa di un consolidamento della crescita. Per questo il maggior rischio sui tassi di mercato è che, a fronte di dati poco incoraggianti per le prospettive di recupero del ciclo, gli operatori possano tornare a stimare un rialzo dei tassi solo nel secondo trimestre dell’anno, comportando un ritorno di interesse sulla parte a breve della curva.
Asia-Pacifico: con gli altri indici azionari della regione quasi tutti in territorio positivo, il Nikkei 225 ha messo a segno la quinta chiusura negativa consecutiva, registrando un calo dello 0,36%, trascinato al ribasso da titoli quali quelli assicurativi e del commercio al dettaglio. Nel contempo, in un contesto di generale forza del Dollaro, lo Yen ha raggiunto un nuovo minimo dal settembre 2003 nei confronti del biglietto verde, superando ampiamente quota 115, e venendo scambiato stamattina intorno a 115,35, oltre ad essersi marginalmente indebolito contro l’Euro, nell’attesa dei dati statunitensi sui prezzi alla produzione che si teme possano indurre un atteggiamento ancor più aggressivo da parte della Federal Reserve.
Dal lato giapponese, la tiepida accoglienza in asta del trentennale con cedola 2,5% (da una cedola del 2,3% nella precedente asta, a luglio), con un rapporto bid-to-cover sceso a 2,61, dal precedente 2,86, sottolinea una volta di più l’appetibilità relativa delle obbligazioni governative statunitensi rispetto a quelle nipponiche per gli stessi investitori del Sol Levante, in un periodo in cui i rendimenti nipponici stanno, conseguentemente, iniziando ad aumentare, soprattutto come reazione alle dichiarazioni di prossima fine della deflazione da parte dei membri del comitato di politica monetaria da parte della Banca del Giappone. Proprio oggi, in parlamento, il vicegovernatore Iwata ha comunque rimarcato l’impegno da parte dell’autorità monetaria di non rimuovere il quantitative easing prima di una comprovata e persistente inflazione tendenziale dei prezzi al consumo core.
Commodity: chiude in rialzo il prezzo del greggio dopo la notizia della formazione nel mar dei Caraibi di una nuova tempesta tropicale chiamata Wilma. Non è ancora noto se e quando la tempesta si trasformerà in uragano, ma è probabile che se la tempesta si sposterà verso il Golfo del Messico vi sarà la sospensione dei lavori di riparazione degli impianti danneggiati dai precedenti uragani e l’evacuazione dell’area. Al momento le preoccupazioni sembra stiano scemando con il prezzo del Wti in mattinata tornato a scendere.
A cura di A. Cesarano (Responsabile Research and Strategy), L. Lorenzoni (Economista Senior), A. Mercuri (Analista), C. Pace (Economista).