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(WSI) – Usa: pur in assenza di dati macro Usa, le dichiarazioni di Trichet in merito ad un possibile rialzo dei tassi da parte della Bce, hanno contribuito ad indebolire il Dollaro verso Euro. In lieve rialzo i tassi di mercato che hanno risentito in modo meno che proporzionale del rialzo dei tassi europei con conseguente sensibile restringimento del differenziale di tasso che sul comparto decennale è ritornato sul livello di 100bps.
I listini azionari hanno chiuso in rialzo segnando, nel caso dell’indice S&P500 i nuovi massimi degli ultimi 4 anni. General Motors (+6,27%) ha proseguito la fase di rialzo dai minimi storici degli ultimi 15 anni circa iniziata lo scorso giovedì. Secondo alcune indiscrezioni di stampa, oggi l’a.d. Wagoner potrebbe annunciare un piano di riduzione ei costi che prevede la chiusura di impianti produttivi. General Electric ha beneficiato dell’incremento delle stime di profitti per il 2005 ed il 2006 oltre che dell’incremento del dividendo trimestrale, in seguito all’annuncio della vendita di gran parte dell’unità di riassicurazione a Swiss Reinsurance Co., che comporterebbe un introito di 6,8Mld$, di cui circa la metà in contanti.
La settimana in corso sarà caratterizzata da un calendario macro molto scarno. Inoltre la festività del Thanksgiving Day del prossimo giovedì con il probabile ponte lungo da parte degli operatori, potrebbe comportare una sensibile riduzione dei volumi con un possibile aumento dei rischi di oscillazioni anomale delle variabili di mercato.
Europa: le novità più importanti per i mercati europei sono risultate le dichiarazioni di Jean-Claude Trichet, che venerdì ha partecipato ad un convegno su temi bancari a Francoforte: in quell’occasione, il presidente della Banca Centrale Europea ha dichiarato che l’istituto centrale per l’area Euro è pronto ad ‘aumentare moderatamente il livello corrente dei tassi di interesse allo scopo di tener conto del livello dei rischi per la stabilità dei prezzi’, aggiungendo che sarà, appunto, rimosso parte dell’accomodamento monetario attuale, ribadendo la natura stimolativa dell’attuale stance di politica monetaria.
L’effetto immediato è stato, naturalmente un recupero dell’Euro nei confronti del Dollaro, nonché un suo apprezzamento nei confronti dello Yen. Marcato anche il movimento del futures sui depositi a tre mesi in Euro, contratti che comunque è un po’ che stanno scontando un primo rialzo alla prossima riunione del consiglio della BCE, il prossimo 1 dicembre.
Sempre venerdì è stata resa nota una crescita superiore alle attese, in ottobre, dei prezzi alla produzione in Germania, mentre la seconda lettura per il PIL reale francese nel terzo trimestre 2005, benché lievemente inferiore alle attese, è sembrata confermare la sia pur moderata accelerazione congiunturale al centro dell’Europa.
Asia-Pacifico: dopo i sostanziali guadagni delle ultime due sedute della scorsa settimana, l’indice azionario Nikkei 2005, dopo una buona partenza, ha oggi perso terreno in corso di seduta, riuscendo comunque a chiudere in territorio positivo, con un incremento dello 0,39% rispetto alla seduta precedente, segnando un nuovo record da quasi cinque anni a questa parte e segnalando la fiducia che gli investitori nipponici ed internazionali sembrano ormai saldamente riporre nell’espansione economica del Sol Levante.
L’indice generale Topix ha però finito per perdere terreno, chiudendo in calo dello 0,27%, con vendite di titoli bancari, nonostante l’annuncio di Mizhuo Financial Group, secondo maggior gruppo bancario del paese, di attendersi utili record per l’anno fiscale in corso, anche grazie al boom di borsa. Sempre in Giappone, le vendite nei convenience store nel mese di ottobre hanno registrato un calo del 2,9% rispetto allo stesso mese del 2004, in quella che è stata l’unica pubblicazione macroeconomia della giornata.
Più significativo l’effetto sullo Yen, nei termini di una continuazione della sua debolezza, dei timori di una Federal Reserve aggressiva e delle dichiarazioni di Trichet di venerdì. Oggi il presidente statunitense Bush termina la sua visita ufficiale a Pechino, dove non è stato raggiunto alcun accordo concreto, ma dove si è quantomeno rafforzata la generale attitudine collaborativi tra i due paesi.
Commodity: sostanzialmente invariati i prezzi energetici. Nuovo record invece per il prezzo del rame, per il timore che l’agenzia statale cinese State Riserve Bureau non sia in grado di far fronte ad una grossa posizione corta sul rame con consegna il prossimo mese.
a cura del Servizio Reasearch and Strategy MPSFinance