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MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (25/7/05)

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(WSI) – USA: venerdì, le borse statunitensi hanno visto una decisa rotazione dai titoli tecnologici a quelli dell’energia, con gli indici S&P500 e DJIA in rialzo, e con l’indice Nasdaq Composite rimasto sostanzialmente invariato. Ad indurre vendite sul comparto tecnologico, la cattiva accoglienza delle altrimenti positive trimestrali di Microsoft e Google, pubblicate giovedì sera a mercati chiusi. Gli utili netti della Microsoft sono risultati migliori dell’aspettativa mediana degli analisti, essendo aumentati di ben il 38% rispetto allo stesso trimestre del 2004, ma l’attenzione degli operatori è sembrata venire catturata da ricavi marginalmente inferiori alle attese ed una guidance per il trimestre in corso anch’essa considerata deludente, con il titolo che ha chiuso l’ultima seduta della settimana in calo del 2,87%. L’azione del maggiore motore di ricerca al mondo ha invece chiuso a –3,68%, dopo essere arrivata a perdere fino al 5,6%, nonostante la quadruplicazione degli utili nell’ultimo trimestre.

A trascinare al rialzo i titoli energetici, sia quelli dei produttori e raffinatori, sia quelli dei fornitori di macchinari e servizi all’industria, ci ha pensato una combinazione di sorprese positive dalle trimestrali di aziende come Haliburton e Schumberger e del rally del 2,66% del prezzo del petrolio, nella giornata di venerdì, con il corso del contratto uniforme a termine sul greggio light sweet al Nymex per consegna a settembre che ha chiuso a $58,65 al barile la sessione regolare a New York, rally in parte supportato dalle ipotesi di maggiore domanda dalla Cina, dato il maggiore potere di acquisto che, in prospettiva, questa potrà esprimere sui beni denominati in Dollari, mentre lo stesso contratto viene scambiato intorno ai $58,62 al barile stamani, in negoziazione elettronica.

L’appeal speculativo dei titoli energetici è, comunque, in parte spiegato dal calendario delle trimestrali, con Exxon Mobil, maggiore azienda al mondo per capitalizzazione di borsa, ConocoPhillips e Chervron tutte attese pubblicare i propri risultati questa settimana. Sempre per quel che riguarda Corporate America, oggi sono previste le trimestrali di American Express e Texas Instruments.

Europa: a maggio, secondo quanto riportato da Eurostat, gli ordinativi industriali nella zona Euro sono scesi dell’1,5%, con un dato che si traduce in un -3,3% su base tendenziale annua. L’istituto di statistica europeo ha rivisto il dato di aprile a +1,6% su base mensile e a +1,7% su base annua. In leggera controtendenza l’Italia, dove si è avuta una crescita dell’1,2%, che porta il dato tendenziale a +7%. Tra gli appuntamenti di questa settimana, ricordiamo, oggi, gli indici dei prezzi al consumo per tre Laender tedeschi e, domani, sempre in Germania, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo e l’indice IFO della fiducia delle imprese, per Luglio.

Asia-Pacifico: stamattina, in Asia, si registra il progresso dei maggiori indici azionari, con le consuete eccezioni di quelli di Shanghai (-0,03%) e Shenzhen (-0,6%). Anche in quella parte del mondo, a farla da padrona sono stati i titoli energetici e quelli minerari, ai quali, a Tokio, si sono aggiunti quelli del trasporto marittimo, con il Nikkei 225 che ha chiuso in rialzo dello 0,58%, tornato ad aumentare dopo due sedute in rosso. Sempre in Giappone, aumenta l’incertezza circa l’attesa votazione nella camera alta del parlamento per l’approvazione della progressiva privatizzazione del sistema postale, dal 2007 al 2017, con il primo ministro Koizumi che ha più volte dichiarato che considererebbe una bocciatura dei provvedimenti equivalente ad un voto di sfiducia nei confronti del suo governo, minacciando implicitamente il ricorso ad elezioni anticipate.

Secondo un’inchiesta condotta dal quotidano Asahi Shimbun, sarebbero già 13 i parlamentari del paritito liberaldemocratico al governo decisi a votare contro, infrangendo la disciplina di partito, essendo 18 i voti contrari da parte di liberaldemocratici sufficienti a respingere i provvedimenti. Su un piano più strettamente economico, ricordiamo l’annuncio, mercoledì prossimo, delle decisioni di politica monetaria da parte della Banca del Giappone.

Commodity: al di là dell’attesa di una progressiva rivalutazione dello Yuan, secondo quanto dichiarato dall’OPEC la domanda mondiale di greggio crescerà dell’1,9% il prossimo anno, sia pure in decelerazione, guidata in particolare da USA e, appunto, Cina: la domanda cinese dovrebbe crescere del 6% a/a. Continua la buona performance dei metalli, con il sotto indice del CRB cresciuto dell’1,48%.

A cura di A. Cesarano (Responsabile Market Research), L. Lorenzoni (Economista Senior), A. Mercuri (Analista), C. Pace (Economista).