In area euro sono attesi i dati sul Pmi manifatturiero che dovrebbero fornire indicazioni sull’andamento futuro del settore. Negli Usa oggi i dati più rilevanti sono rappresentati dall’Ism del settore manifatturiero e dalle vendite di auto, entrambi di luglio, che potrebbero confermare il rallentamento in atto dell’economia. Il dato sulla spesa personale potrebbe non essere un market mover di rilievo, trattandosi del dato di giugno ed avendo già a disposizione lo stesso dato relativo al secondo trimestre dopo la pubblicazione del pil dello scorso venerdì.
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Tassi di Interesse: in area euro i tassi di mercato restano pressoché stabili in attesa della riunione della Bce di giovedì. In lieve rialzo la pendenza della curva sul tratto 2-10. Oggi non sono attesi dati di rilievo. Gli unici dati che potrebbero portare volatilità sui tassi sono quelli statunitensi. Durante la settimana, in attesa della Bce, il 3,85% potrebbe essere un buon supporto per il titolo a 10 anni.
Negli Usa gli ultimi due discorsi di membri della Fed prima della riunione dell’8 agosto, hanno aumentato le attese di una pausa con eventualmente un ulteriore ma ultimo rialzo da 25pb nel meeting di settembre o ottobre, quando i dati sui prezzi (relativi al mese precedente) potrebbero risultare temibili e ripercuotersi sulle aspettative di inflazione che al momento continuano a mantenersi contenute. I tassi di mercato sono pertanto risultati ancora in lieve calo principalmente sulla parte a breve e potrebbero ancora seguire tale trend, grazie anche alla revisione al ribasso del fabbisogno del tesoro Usa per il terzo trimestre (da 89 a 30Mld$) e per il quarto, generando minori pressioni potenziali dal lato dell’offerta. Il supporto di rilievo sul segmento decennale è situato a quota 4,95%, livello già segnato a metà giugno.
Valute: Dollaro in apprezzamento all’inizio della seduta odierna dopo la notizia riportata ieri da Market News (che a sua volta cita fonti anonime della Bce) secondo cui la Banca centrale europea non sarebbe intenzionata a portare i tassi di riferimento oltre il 3,25% nel 2006. Gli operatori sono al momento invece maggiormente inclini ad ipotizzare un livello del 3,5% per fine anno. Ribadiamo nel brave il livello di resistenza quota 1,28 vs. Euro. Yen in lieve apprezzamento verso Dollaro dopo le dichiarazioni del governatore della BoJ Fukui che non ha escluso un ulteriore rialzo dei tassi per fine anno. Nel breve il supporto di rilievo è situato nell’area 113,80/114.
Materie Prime: continua il conflitto in Libano e le quotazioni petrolifere tornano sopra i 74 $/b. Ad impattare sui prezzi è stata anche l’annuncio dell’ultimatum dell’Onu all’Iran, con scadenza 31 agosto, pena l’applicazione di sanzioni nel caso di mancata cessazione delle attività inerenti il nucleare. A Londra il prezzo del Brent è cresciuto del 2,4% sopra i 75 $/b, dopo la notizia dell’apertura di una falla nel principale oleodotto russo per l’esportazione verso l’Europa. L’incidente è avvenuto il 29 luglio, ma sembra che ieri il guasto sia stato riparato, anche se ci dovrebbero essere conseguenze ambientali. Le elevate temperature negli Usa hanno fatto schizzare i prezzi del gas naturale che ieri sono cresciuti del 14,3%. Relativamente ai metalli industriali, l’attesa per lo sciopero della prossima settimana in Cile della principale miniera mondiale di rame, ha causato ieri un rialzo dei prezzi del metallo dello 0,73%.
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