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Mercati ignorano Fed falco, ma inciampano sulla Brexit

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I progressi compiuti sul fronte Brexit e commerciale, seppure minimi, danno nuova linfa in avvio di seduta agli asset più rischiosi che venivano da alcune sedute complicate e permettono ai trader di ignorare le nuove dichiarazioni da falco della Fed. Jerome Powell ha dipinto un quadro ottimista sull’economia americana, alimentato le attese per un ciclo di rialzo dei tassi aggressivo. La premier britannica Theresa May ha ottenuto una quota sufficiente di si alla sua proposta di accordo sulla Brexit e ha potuto indire il voto in parlamento. Non è detto che arriverà il si dei deputati britannici, tuttavia, senza contare che anche l’UE dovrà approvare l’intesa. In seguito alla notizia, che dipana almeno la questione della crisi politica interna al governo inglese, da ieri la sterlina ha iniziato a rafforzarsi su euro e dollaro sul Forex.

Nulla è stato ancora deciso sul confine irlandese, tuttavia, che viene considerata la questione di più difficile risoluzione. Per fortuna per i rialzisti, il fatto che la Cina abbia inviato una lettera scritta in risposta alle richieste degli Stati Uniti in ambito di dazi, risolleva il sentiment degli operatori, perché apre un barlume di speranza di vedere una pace nella disputa commerciale tra le due prime economie al mondo. L’indice paneuropeo EuroStoxx guadagna quasi un punto percentuale in avvio di seduta, con tutte le piazza finanziarie principali che scambiano in progresso. Anche in Asia a dominare è il segno più.

Quanto all’Italia, la situazione politico economica è ancora incandescente, con il braccio di ferro tra Bruxelles e Roma sui conti pubblici che prosegue. Il governo giallo verde rischia la procedura di infrazione e qualche declassamento del rating. Il tutto mentre il tracollo record del petrolio preoccupa le menti degli investitori, generando dubbi su una possibile serie di default nel settore dei bond energetici. Il problema principale dal punto di vista dei fondamentali è legato all’offerta in eccesso.