Borsa di Milano positiva sulla scia dei nuovi record inanellati da Wall Street, che ha visto la capitalizzazione dell’indice S&P 500 volare a quota $20 trilioni per la prima volta nella storia.
La Commissione europea ha pubblicato le sue previsioni invernali sulla crescita dell’economia Ue e dell’Eurozona. Dal documento, emerge che, considerata la resistenza che le economie hanno mostrato nell’affrontare le sfide globali dello scorso anno, la ripresa dell’Ue dovrebbe continuare sia quest’anno che il prossimo. Per la prima volta in quasi un decennio, le economie di tutti gli stati membri dell’Ue cresceranno per l’intero periodo preso in considerazione, ovvero nel 2016, nel 2017 e nel 2018. Tuttavia, la Commissione precisa anche che l’outlook fa fronte a una incertezza più alta del normale.
Sul fronte Italia, la Commissione Ue ha affermato che non esiste alcun ultimatum:
“La Commissione prende nota positivamente del pubblico impegno preso dal governo di adottare misure di bilancio aggiuntive pari allo 0,2% del Pil entro il mese di aprile 2017″. Detto questo, se le stime sul PIL sono confortanti – anche se con uno scarto notevole rispetto a quelle degli altri paesi Ue – quelle sulla disoccupazione e sul debito sono state alzate.
Intanto la luna di miele tra Wall Street e Donald Trump sembra proseguire, con ripercussioni positive sugli altri indici azionari a livello globale. L’effetto Trump continuaa spingere verso nuovi record i principali listini azionari Usa. Lo S&P 500, il Dow Jones e il Nasdaq hanno tutti testato nuovi record nella sessione odierna, con gli investitori in attesa dell’annuncio sulle tasse di Trump, che lui stesso ha definito “fenomenale”.
Ma diversi sono gli economisti che non credono affatto nella possibilità, di questo rally, di continuare. Tra gli ultimi avvertimenti, quello di David Stockman, ex direttore dell’ufficio OMB (Ufficio per la gestione e il bilancio) dell’amministrazione Reagan che, in un’intervista rilasciata alla Cnbc, ha chiaramente detto che i trader stanno vivendo in un “mondo fantastico” che non potrà durare, e che le politiche di Trump deraglieranno piuttosto i mercati nell’arco dei prossimi anni.
“Quanto sta accadendo al momento è una totale follia. Il mercato sta apparentemente scommettendo su un enorme stimolo (fiscale) di Trump. Ma se guardate un secondo al mondo reale, l’unica cosa che accadrà sarà un bagno di sangue fiscale“, sottolinea Stockman, riferendosi al dibattito sul tetto del debito-pubblico che prenderà il via il prossimo 15 marzo al Congresso. “Non ci sarà alcun’azione sul fronte fiscale quest’anno”, complici anche i rischi politici che incombono sull’agenda del governo Trump. “Non ci sarà alcuna ripresa economica, né nessun balzo degli utili”.
In questo contesto, Dominic Schnider, responsabile del comparto materie prime presso la divisione Asia Pacifico di UBS consiglia agli investitori di rimanere long sull’oro, prevedendo che l’inflazione accelererà a un ritmo più veloce rispetto a quello a cui la Fed alzerà i tassi“, fattore che andrà a favore degli asset reali.
“Noi prevediamo anche un dollaro debole, e questa combinazione promette bene per sostenere i prezzi (dell’oro)”. Secondo Schneider, l’oro potrà salire fino a $1.300 l’oncia.
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