ROMA (WSI) – UBS ha riportato i risultati di bilancio, su base trimestrale, migliori dal 2010. La banca svizzera ha reso noto di aver concluso il quarto trimestre con utili netti per 949 milioni di franchi svizzeri, in crescita +11% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, grazie a un credito fiscale di 715 milioni di franchi. Il risultato è stato migliore delle attese, con la media degli analisti intervistati da Bloomberg che aveva previsto profitti per 911 milioni di franchi.
In tutto il 2015, il colosso guidato da Sergio Ermotti ha visto gli utili balzare +79% a 6,2 miliardi di franchi, al di sopra dei 5,75 miliardi attesi.
La banca ha lanciato tuttavia un alert sulla volatilità dei mercati, su un contesto caratterizzato da bassi tassi di interesse e sulla forza del franco svizzero. UBS ha confermato inoltre che il quarto trimestre è stato caratterizzato da un livello molto basso di attività della clientela, e ha un’avversione al rischio pronunciata. Così Ermotti:
“E’ un tipo di volatilità che di fatto paralizza molti investitori. Si assiste a molta volatilità che, più che confermarsi un elemento costruttivo per i nostri affari, spaventa la gente”. Ermotti ha tuttavia affermato che Ubs è riuscita a fronteggiare i fattori avversi, anche perchè i suoi clienti “credono che i fondamentali sottostanti siano ok”.
In modo particolare, la divisione di gestione patrimoniale ha segnato i profitti al lordo delle tasse migliori, su base annua, dal 2008,. anche se nel quarto trimestre i flussi in uscita su base netta sono ammontati a 3,4 miliardi.
Con il petrolio ai minimi in 12 anni e diverse aziende sull’orlo della bancarotta, aumentano i timori sull’esposizione da parte delle banche al settore energetico. A tal proposito, Ermotti ha affermato che UBS è esposta al settore con 6,1 miliardi di franchi svizzeri, di cui più del 50% detiene un rating investiment grade ed è ben diversificato, mentre quasi il 90% è nel Nord America.
UBS ha anche proposto un aumento dei dividendi del 2015 a 0,85 franchi svizzeri.