GINEVRA (WSI) – In un contesto volatile su mercati, distorti dalle manovre finanziate dai pozzi senza fondo delle banche centrali, l’unica mossa vincente assicurata è non partecipare al gioco fin dall’inizio.
A Davos il consensus dei grandi banchieri, economisti e politici del mondo è che le banche centrali mondiali “non possono più salvarci” con le loro misure straordinarie. Secondo gli investitori riuniti in Svizzera fino allo scorso weekend le banche centrali devono fermarsi, “hanno già fatto abbastanza”.
Il Wall Street Journal ha cercato di misurare il polso degli operatori di mercato, scoprendo che lo stato d’animo generale al World Economic Forum era “irritato”. È stato rilevato un malcontento diffuso nei confronti della situazione ormai fuori dal loro controllo; gli “interventi delle banche centrali vanno avanti da troppo tempo”.
“Hanno creato distorsioni crescenti in quasi tutte le classi di asset, dai titoli azionari, ai bond, passando per il mercato immobiliare“, dice l’articolo che porta la firma di Dennis K. Berman.
Il mercato non è più credibile, nemmeno per gli investitori più navigati e intelligenti. “La puntata più in voga al momento è detenere più cash possibile“, ha detto Nikhil Srinivasan, chief investment officer di Generali. “I mercati azionari potrebbero perdere il 15%-20%.”
Dopo tutto l’S&P 500 non è così lontano da un livello – 1.705 punti – che vorrebbe dire ingresso in una fase ribassista, ovvero il 20% sotto gli ultimi massimi. Se l’indice allargato scambia intorno ai 1.900 punti e non 666 punti, semplicemente deve dire grazie a sette anni di interventi su interventi accomodanti ed eterodossi dei banchieri centrali.
Secondo Srinivasan Bce e Federal Reserve hanno fatto il possibile, abbassando i tassi di interesse ai minimi record e in Eurozona svalutando anche la moneta per favorire le esportazioni. Ora però i mercati dovrebbero “smetterla di aspettarsi miracoli”, è invece giunto “il momento che le autorità facciano il loro lavoro”.
Fonte: Wall Street Journal