Dalla lettura delle minute della Federal Reserve sembra si stia preparando la strada per l’uscita dal QE da 85 miliardi di dollari al mese, cosa non contemplata dalla Bank of England che ha preceduto dei rumor circolati circa potenziali mosse della Banca Centrale Europea, tutto prima della decisione sui tassi da parte della BoJ.
BoE: nessun cambiamento di rilievo
Le minute della Bank of England, pubblicate alle 10.30 di ieri mattina, non hanno fornito nuovi elementi di riflessione ai mercati, portando ad una reazione di discesa iniziale del cable rientrata in maniera abbastanza veloce, come successo dopo la pubblicazione delle penultime minute dell’istituto (abbiamo visto ieri i potenziali scenari di reazione). Si continuerà a mantenere in essere gli acquisti di asset per una cifra totale di 375 miliardi e quando la disoccupazione raggiungerà il 7% si valuterà il da farsi.
Fed: pronti per il tapering?
Noi crediamo di no, almeno fino al primo trimestre dell’anno prossimo. Bernanke e il FOMC però, nelle minute di ieri, hanno cercato di trasmettere un messaggio abbastanza chiaro agli investitori. Nel momento in cui il QE terminerà , i tassi di interesse di rifinanziamento principale del sistema interbancario rimarranno sui livelli attuali (0 – ¼%) per un considerevole periodo di tempo e non verranno sicuramente alzati fino a quando l’inflazione si manterrà sotto l’1.5% (mezzo punto percentuale sotto il target del 2% del FOMC) e la disoccupazione rimarrà superiore al 6.5%. Nessun cambiamento di fatto dunque, ma un inizio di comunicazione circa quello che succederà dopo l’interruzione degli acquisti di asset (bond governativi e MBS) che Bernanke doveva in qualche modo lasciare al mercato prima di abbandonare il timone della Federal Reserve. Il mercato ha chiaramente sfruttato l’occasione per aggiustare il proprio posizionamento, andando ad acquistare dollari e vendendo, seppur in maniera lieve, le borse, che rimangono a nostro parere in correzione ribassista dovuta alle prese di beneficio dopo i massimi assoluti segnati.
BCE: tassi sui depositi a -0.1%?
Sarebbe anche ora. Ieri, rumors su un possibile slittamento in territorio negativo dei tassi sui depositi (suggerito su queste pagine ed in diverse interviste mesi e mesi fa da noi) ha portato a vendite importanti della moneta unica europea, che nel giro di venti minuti ha perso quasi 100 punti. Il taglio ipotizzato potrebbe essere di 0.1 punti percentuali, portando così ad un costo nominale per le banche commerciali dello 0.1% per depositare liquidità in eccesso overnight presso la BCE, tutto giustificato dall’immobilità del mercato del credito ma velatamente teso a contrastare la forza dell’euro, che sta effettivamente mettendo in difficoltà diversi Paesi europei che stanno bussando in maniera veemente alle porte di Francoforte. Vedremo cosa succederà , resta il fatto che si deve agire secondo questa strada, pur essendo in clamoroso ritardo rispetto a quando si sarebbe dovuto agire, non crediamo che una toppa del genere possa portare effettivi e soprattutto veloci miglioramenti adesso.
BoJ
La decisione di continuare con il piano di QE al fine di raggiungere un’inflazione del 2% nel 2015 ha portato lo yen a perdere terreno nei confronti del dollaro americano, facendo proseguire la strada negativa intrapresa dalla valuta nipponica dopo la rottura a rialzo del triangolo che abbiamo seguito per mesi su un grafico giornaliero. Da luglio, l’inflazione è tornata ad essere positiva, passando da -0.3% (precedentemente ci trovavamo intorno a -0.7%) a 0.3%, 0.7%, 0.9% e 1%. In ottica di medio periodo dunque, l’idea che lo yen possa proseguire in questa direzione sembra plausibile.
QUADRO TECNICO
EurUsd: la rottura a ribasso di area 1.34 ¾ ha invalidato la view rialzista sull’euro ed il superamento di 1.3465 ha portato a valutare potenziali inversioni di mercato che ha raggiunto i target ipotizzati in 1.3450 e 1.3430. Ci troviamo ora sotto la media a 21 periodi oraria che potrebbe fungere da resistenza dinamica sulla quale pensare a vendite di moneta unica europea, che se non dovesse tornare sopra area 1.3465 potrebbe tentare discese verso i minimi della notte che se superati potrebbero lasciare spazio verso 1.3390 ed in estensione 1.3365. Una ripartenza sopra l’area di 1.3465 potrebbe comunque essere contenuta da l livello di 1.3485.
UsdJpy: molto buono il livello di supporto visto ieri su UsdJpy che, non avendo rotto a ribasso l’area passante tra 99.75 e 99.80, è ripartito andando ad approfondire a rialzo in maniera importante durante la notte. Possibile seguire delle correzioni ribassiste eventuali che se dovessero far avvicinare i prezzi ai primi supporti statici e dinamici, individuabili rispettivamente tra 100.50 e 100.30, potrebbero fornire delle buone opportunità di acquisto di dollari, tenendo conto che si rende necessaria a nostro parere una discesa sotto area 100.20 prima di poter pensare ad eventuali acquisti di valuta giapponese. Estensioni dirette sopra 100.90 potrebbero risultare propedeutiche a partenze verso 101.30/40.
EurJpy: come sull’EurUsd la strategia difensiva ha portato a buoni aumenti di volatilità , con il mercato che dopo aver superato a ribasso l’area di valutazione tecnica passante per 135.25 ed i livelli operativi passanti per 135.10 ha esteso verso i primi target di 134.75 raggiungendo a step i due punti statici precedenti passanti per 134.50 e 134.20, prima di ripartire sul movimento di UsdJpy durante la serata di ieri e la notte. La situazione appare ora confusa, con dei livelli statici di resistenza passanti per 135.50 che potrebbero essere sfruttati per il buon R/R per valutare vendite di euro, anche se il quadro tecnico non risulta dei migliori. Sopra 135.60 è possibile valutare ripartenze verso i massimi che sfiorano 136.00.
GbpUsd: cable sceso e poi risalito dopo le minute, con il raggiungimento dell’area di 1.6080 dopo gli acquisti di dollari che hanno seguito i rumor BCE e le minute Fed, che per il momento sta funzionando da supporto. Possibile seguire su un grafico a 4 ore la potenziale tenuta dei livelli statici e dinamici (EMA100) passanti tra 1.6040 e 1.6050 per pensare ad acquisti di pound tenuto conto del buon R/R offerto e pensando che un superamento a ribasso di tale area (operativamente sono d’uopo almeno una decina di punti di tolleranza) potrebbe far raggiungere i livelli passanti attorno a 1.6010 ed in estensione 1.5985.
AudUsd: divergenza ribassista a 4 ore che ha portato al superamento di 0.9350 ed al conseguente raggiungimento di 0.93 figura. Siamo ora vicino ai punti di minimo passanti tra 0.9265 e 0.9275, che potrebbero fornire ottime possibilitĂ di acquisto di australiano per prendere rimbalzi correttivi, in attesa di valutare i prezzi sulle prime resistenze passanti per 0.93 ÂĽ, dove potrebbe essere possibile pensare a vendite di aussie (lo seguiremo comunque sul dailyfx.it in ottica intraday). Una discesa sotto 0.9250 potrebbe aprire la strada verso 0.9220.
Ger30 (Dax): falsa rottura rialzista durante il pomeriggio di ieri seguita dalla rottura a ribasso dei minimi curati, che ha portato al raggiungimento dell’area ipotizzata in 9,140, senza superare il livello di trigger pensato in 9,125 per valutare posizionamenti short. Ci troviamo sui supporti statici e dinamici a un’ora, con la possibilità di valutare eventuali acquisti dell’indice con l’area sulla quale valutare eventuali discese dei prezzi passante ancora per 9,125.
XauUsd (Oro): rottura di 1.265.75 con estensione oltre 1,250.00 per l’oro, che si trova ora sotto la media a 2 oraria che può essere curata insieme a 1,258.50 per pensare a nuove vendite, con target sui minimi segnati post FOMC. In caso di superamento di 1,263.75 è possibile attendersi risalite verso 1,270.00.
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