Anche se il mercato sembra scommettere su una soluzione del nodo Brexit che sia relativamente favorevole al Regno Unito e che scongiuri uno scenario di ‘no-deal’, per molti equivalente a un disastro, il panico e l’incertezza generati dalla Brexit sono evidenti se si va a guardare l’andamento del mercato obbligazionario britannico.
Mentre la sterlina non ha dato segni di schizofrenia, a parte un attendibile balzo della volatilità, nelle ultime settimane, che hanno visto anche una bella reazione delle Borse europee – oggi sui massimi da dicembre – il mercato obbligazionario britannico ha dato segnali evidenti di stress. La curva dei rendimenti dei Bond inglesi, i Gilt, è la più piatta in oltre due anni di tempo (vedi grafico).
Nel frattempo i mercati dei prezzi al consumo segnalano un incremento delle aspettative di inflazione. La minaccia di un’uscita senza accordo non è ancora del tutto da escludere anche se dalle ultime indiscrezioni pare che il governo May voglia evitare questo scenario.
Il tasso swap a cinque anni dell’inflazione, che serve a misurare quanto velocemente il mercato si aspetta che i prezzi salgano di livello, ha toccato il 3,7% questo mese, vicino ai massimi di due anni. Questo nonostante l’ultimo report ufficiale mostri un rallentamento della crescita dei prezzi, che quindi stanno tardando a raggiungere la soglia obiettivo della Banca d’Inghilterra del 2%.