Economia

Mercati tramortiti in Asia. Cina punisce “squadre sinistre” di manipolatori

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TOKYO (WSI) – Nonostante la decisione della Fed di lasciare ancora allo zero il costo del denaro sia stata accolta con favore dalle autorità asiatiche, la Borsa giapponese non ha festeggiato come ci si poteva aspettare l’approccio da colomba della numero uno dell’istituto Janet Yellen.

Non aiuta il fatto che il banchiere centrale abbia citato il rallentamento cinese e la volatilità vista ultimamente sui mercati. L’istituto, poi, ha confessato di temere lo spauracchio deflazione. Da parte sua, la Bank of Japan, come evidenziano gli ultimi verbali, è preoccupata per il rallentamento della Cina, o per lo meno lo sono molti memrbi del suo direttivo.

Il Nikkei 225, che oggi ha chiuso in calo dl 2%, ha perso più di 600 punti dai massimi recenti e il dollaro ha perso oltre un punto pieno nei confronti dello yen, violando al ribasso la soglia di 120. Una valuta forte penalizza i gruppi esportatori del Giappone, uno dei punti forza della terza economia al mondo.

Da parte sua il mercato cinese sta estendendo le perdite subite la sessione precedente. Le autorità del paese stanno eseguendo ordini di arresto contro le “squadre sinistre” che hanno gonfiato alcuni titoli azionari. Il giro di vite riguarda quei manipolatori di mercato che all’apice della fase rialzista della Borsa hanno spinto i prezzi di una serie di azioni su livelli inauditi.

La banca centrale cinese, intanto, è intervenuta sui mercati per rafforzare lo yuan per la seconda seduta d fila e lo ha fatto con la misura più decisa delle ultime due settimane. Il tasso di riferimento tra yuan e dollaro è stato aumentato dello 0,1% a 6,3607.

A Tokyo il membro del parlamento Akira Amari ha detto che “la decisione della Fed è appropriata, in linea con le condizioni dell’economia Usa e del resto del mondo”.

Ma sono state altre le dichiarazioni che hanno spinto al rialzo lo yen. L’ex funzionario nipponico Sakakibara ha osservato che il tasso di cambio dollaro yen potrebbe scendere nella forchetta 115-120. E che difficilmente tornerà in area 125 su breve.

L’Indice MSCI della regione Asia Pacifico scivola dello 0,6% nel suo complesso, ma ci sono anche Borse che scambiano in territorio positivo. L’indice CSI 300 cinese ha perso lo 0,4% a 3.143,8.

(DaC)