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Primo semestre a gonfie vele per i fondi comuni europei con i fondi obbligazionari che guidano la crescita. Lo rileva l’ultimo rapporto dell’associazione europea dei fondi Efama (European Fund and Asset Management Association). Bene anche gli azionari e i monetari.
La scalata di Unicredit nel capitale di Commerzbank appare sempre più in salita. Mentre la banca italiana, guidata da Andrea Orcel, sembra pronta chiedere alla Bce l’autorizzazione per portare la sua partecipazione dall’attuale 9% fino e oltre il 30%, la banca tedesca non fa più mistero sulla sua posizione in merito ad una fusione italo-tedesca.
Dopo un’aggressiva campagna di rialzi dei tassi (11 dagli inizi del 2022), per fermare la corsa dell’inflazione, ieri, 18 settembre, la Fed ha aperto la porta ad una nuova era, tagliando i tassi di interesse di mezzo punto percentuale nella forchetta compresa fra il 4,75% e il 5%.
Nuova puntata nella saga Unicredit-Commerzbank. Secondo quanto riportato da Bloomberg, il Ministero delle Finanze tedesco continuerà ad attenersi al piano di vendita della sua intera partecipazione in Commerzbank, nonostante la volontà di UniCredit SpA di salire ancora nella banca
L’appuntamento è fissato per oggi alle 20 ora italiana. È allora che la Federal Reserve americana dovrebbe annunciare, dopo quattro anni, il primo taglio dei tassi di interesse. La notizia appare scontata. L’unico dubbio ruota intorno alla portata della sforbiciata.
Dopo Apple, anche Microsoft investe una fetta consistente della propria liquidità in un’operazione record di buy-back. Il colosso di Redmond ha infatti reso noto al mercato un nuovo programma di riacquisto di azioni per 60 miliardi di dollari e un aumento del suo dividendo trimestrale del 10%.
Auspicate dalla BCE, le fusioni transfrontaliere sembrano ancora un tabù. Lo dimostra l’ultima operazione Unicredit-Commerzbank. Per evitare una possibile scalata, Deutsche Bank starebbe studiando le possibili contromosse
Nel post-dibattito, secondo un sondaggio Reuters-Ipsos, Harris avrebbe ottenuto il 47% delle preferenze contro il 42% di Trump. Ma l’ex presidente non ci sta. Si autoproclama vincitore ed esclude nuovo confronto in TV
Da quando l’investitore Usa è entrato nel capitale di Bank of America, ovvero nel 2011, le quotazioni del titolo sono passata da $ 5,5 ai circa $40 attuali. Ma ora qualcosa è cambiato. Per Warren Buffett, le azioni Bank of America sono diventate un peso di cui liberarsi nel più breve tempo possibile. Lo dimostrano le vendite ininterrotte che l’Oracolo di Omaha sta portando avanti da metà luglio.
Fari dei mercati accesi sulla riunione odierna della BCE che – grazie al raffreddamento dell’inflazione, vicina al target del 2% – dovrebbe procedere al secondo taglio dei tassi, dopo quello dello scorso giugno.