Mercati pagina 7663
L’indice Nikkei finisce la seduta a quota 17.534, sull’onda positiva di New York.
Secondo i dealer gli scambi sono poco consistenti e gli operatori si muovono con poca convinzione. Il mercato aspetta un rialzo dei tassi da parte della Bce il prossimo 4 novembre e della Fed il 16.
Gli hackers hanno violato il sito internet del candidato repubblicano alla Casa Bianca. Slogan marxisti, accenni alla rivoluzione proletaria e links con l’Internazionale Comunista. I cyber-pirati non lasciano tracce.
Ronny Kraft, gestore di Gotham Capital, l’8 settembre aveva previsto un crollo del 25% per gli indici Dow e S&P 500, e del 40% per il Nasdaq, entro 4-8 settimane. La scadenza e’ vicina, il calo c’e’, ma minimo. Lui, fuori target, non cambia opinione.
Il Dow Jones ha chiuso in rialzo di 88,65 punti (+0,88%) a quota 10.204,93. Lo Standard & Poor’s 500 ha finito la giornata in crescita di 7,20 punti (+ 0,57%) a quota 1.261,33. Il Nasdaq finisce in calo di 0,97 punti (-0,04%) a quota 2.688,18.
Voci alla Borsa di New York hanno fatto balzare i rendimenti al 6,34%. E Wall Street dimezza i guadagni, con il Nasdaq che torna negativo. Tra i rumors: la Banca Centrale Europea aumentera’ i tassi questa settimana. E la Fed li alzera’ di 1/2 punto.
Mercati col fiato sospeso per il discorso del chairman della Fed, a Washington, sulle ”crisi finanziarie”. Invece, nessun accenno alla borsa.
Il dato sui prezzi al consumo ha contribuito ad alleggerire un clima che, negli ultimi giorni, era diventato davvero pesante. Operatori in attesa per un discorso del chairman della Federal Reserve, Alan Greenspan.
In un sondaggio, il 50% ritiene che la Fed aumentera’ i federal funds di 1/4 di punto al 5,50%, l’altra meta’ che i tassi rimarranno immutati.
Il Dow Jones e’ in crescita di 200 punti, a quota 10.321. Piu’ debole il Nasdaq, che cresce solo dell’1,2%. Accolto positivamente il rilascio dei dati sull’inflazione Usa, ma i tassi del bond a 30 anni, non scendono: sono ancora al 6,29%.