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Mercato corporate bond congelato, nuovo balzo per cds su banche Ue

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Sono sempre di più di cattivo auspicio i segnali che arrivano dal mercato dei corporate bond.

Nella giornata di ieri, stando a quanto riporta Bloomberg, nessuna società ha osato emettere obbligazioni negli Stati Uniti; il fenomeno è a dir poco sconfortante, se si considera che nel giorno successivo alla festività del Memorial Day del 2009 (dunque lo stesso giorno dell’anno precedente) le emissioni dei bond si erano attestate a un valore pari a 2,2 miliardi di dollari.

Inoltre, in Europa, solo 1,35 miliardi di euro sono stati raccolti attraverso due vendite di covered bond, contro i 6,5 miliardi di euro dello stesso periodo dell’anno precedente.

Le cifre non fanno altro che confermare il trend negativo del mercato globale delle nuove emissioni di corporate bond; un mercato che, lo scorso mese, ha visto il proprio valore scivolare a quota 70 miliardi di dollari, meno della metà del valore di aprile e al minimo dall’agosto del 2003.

Gli esperti spiegano la riluttanza delle società a emettere obbligazioni con i timori sullo stato di salute del sistema finanziario; timori che sono aumentati soprattutto dopo le stime della Banca centrale europea, che hanno parlato di svalutazioni per le banche Ue pari a 195 miliardi di euro entro il 2011.

Il nervosismo è tale che i Cds – credit default swaps, ovvero il costo per assicurarsi contro le perdite sui bond -hanno messo a segno il rialzo più forte dallo scorso 14 maggio; stando a quanto risulta dai dati di JP Morgan Chase, l’indice Markit iTraxx Financial Index – che si riferisce ai cds su 25 banche e compagnie assicurative europee – è salito infatti di 13,5 punti base a 173,5 punti base, segnando l’incremento massimo in più di tre settimane.

“Le società emittenti e le banche di investimento esitano a creare emissioni che potrebbero non avere un esito positivo – ha spiegato in una intervista a Bloomberg Lon Erickson, managing director di Thornburg Investment Management, società con sede a Santa Fe, nel New Mexico – A mio avviso, nessuno riesce a farsi un’idea di come si evolverà il trading, e dunque si procede in modo molto cauto”.

Un’altra prova del clima di alta tensione che si respira sui mercati arriva dal rendimento extra che gli investitori chiedono per essere convinti a possedere corporate bond al posto dei bond governativi.

Tale rendimento, stando al Global Broad Market Corporate Index stilato da Bank of America Merrill Lynch, ha segnato infatti un nuovo rialzo, salendo di 2 punti base, a 195 punti base.