Economia

Mercato del credito deteriorato, quali prospettive nel dopo Covid-19?

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L’incertezza del mercato legata all’emergenza Covid-19 ha portato per le banche al rallentamento di parte delle cessioni degli NPE (non performing exposure) già programmate. Un fattore potenzialmente compensato nel medio termine da nuove opportunità generate dal mercato, incentivate dalle recenti agevolazioni fiscali per stimolare le cessioni di nuovi portafogli NPE nel 2020.

È quanto sottolinea il report “Gli operatori bancari investitori in NPE: quali ruoli e opportunità nel nuovo contesto di mercato?”, realizzato da EY, che analizza – attraverso un sondaggio condotto sulle principali bank NPE investor italiane – i trend e le opportunità legate alla crisi economico-sanitaria, nonché i possibili impatti sul NCF (net cash flow) di questa categoria di investitori.

Secondo quanto emerge dal report, se da un lato, gli effetti della crisi economica sulla valutazione dei portafogli e sulla redditività di breve periodo degli operatori sono ad oggi difficili da stimare, influenzati da fattori chiave come la tipologia dei crediti e le relative garanzie sottostanti, dall’altro, si intravedono nuove opportunità dettate dalla necessità delle banche di fare sempre più affidamento agli operatori specializzati per la gestione di una potenziale nuova ondata di NPE.

“Nel medio periodo, le attese sono per una diminuzione della competizione da parte degli investitori internazionali nei processi di cessione, dovuta in alcuni casi al reindirizzamento verso asset class più liquide, in altri ai maggiori rendimenti attesi.
Il nuovo contesto potrà quindi tradursi in un conseguente aumento della quota di mercato e un miglioramento delle marginalità per gli operatori italiani” di legge nello studio.  “Inoltre, i nuovi incentivi fiscali previsti dal decreto “Cura Italia” relativi a cessioni di crediti promosse dalle banche tradizionali entro il 2020, così come la risalita dei volumi di nuovi crediti problematici, costituiscono ulteriori potenziali elementi di spinta per la ripresa delle transazioni.
Alcuni operatori vedono diverse opportunità anche sul fronte del mercato secondario. Una in particolare è relativa alle cartolarizzazioni di portafogli assistite da garanzia statale (i.e., GACS). La cessione di porzioni di portafoglio viene infatti percepita come necessaria a sostegno dei flussi di cassa e quindi per migliorare la performance dello strumento. Si tratta quindi di un’ opportunità di investimento particolarmente rilevante per i bank NPE investors in questa fase di mercato”.

Per Erberto Viazzo, Partner e Italy TAS FSO Leader di EY:

“Le recenti misure governative che incentivano le cessioni di portafogli NPE sono state accolte positivamente dagli operatori, ma si ritengono necessarie iniziative volte a snellire le procedure giudiziali e velocizzare la distribuzione dei riparti dei capitali giacenti nei tribunali.
Le diverse soluzioni a disposizione delle bank NPE investor, in termini di erogazione di nuova finanza e utilizzo di veicoli specializzati nel restructuring UTP, le collocano in posizione strategica sia per mantenere una qualità elevata dei loro portafogli sia per svolgere un ruolo sempre più rilevante nel nuovo contesto di mercato NPE e per il sostegno all’economia reale”.