Il mercato di scambio azionario Nasdaq ha annunciato stamane a New York la creazione di una joint venture con il London Stock Exchange britannico e la Deutsche Boerse tedesca per la creazione di iX (international exchange), il primo mercato pan-europeo per titoli azionari, commodities e derivati.
Il motivo dell’iniziativa e’ lampante, ha detto a Wall Street Italia Richard Ketchum, direttore generale della National Association of Securities Dealers (NASD), la societa’ madre del Nasdaq.
“La creazione della moneta unica europea ha spinto sempre piu’ la domanda per un mercato pan-europeo”, ha detto Ketchum.
IX controllera’ il 53% di tutte le transazioni di titoli europei per un valore di circa 4.800 miliardi di euro. Un colpo allo stomaco delle borse francese, belga e olandese, che stanno lavorando a una proposta di fusione.
Ma anche una forte pressione sulle borse di Milano e Madrid a fare una scelta di campo in tempi brevi per non perdere il treno. Ketchum ha detto che iX “e’ attualmente in trattativa con Milano e Madrid per una loro possibile entrata nella joint venture”.
Ma la vocazione di iX va oltre l’Europa, ha chiarito Ketchum. “tutte le nuove matricole, per esempio, del mercato europeo potranno essere trattate anche sui mercati americano e giapponese”, dove il Nasdaq ha gia’ una joint venture lanciata lo scorso giugno.
Conseguenze dell’accordo:
– un’opportunita’ senza precedenti per le societa’ europee, vecchie e nuove, che cercano liquidita’ oltre i confini regionali.
– una grande opportunita’ di arbitraggio per i professionisti del mondo finanziario, che saranno in grado di comprare e vendere titoli 24 ore su 24 su un mercato unico e liquido, ma in cui uno stesso titolo e’ trattato nelle diverse valute del mercato locale dove viene emesso l’ordine di compravendita.
– per essere trattate su questo mercato globale, le societa’ dovranno aderire agli standard di regolamentazione di tutti i paesi in cui sono trattati i propri titoli. Quindi una societa’ italiana che vuole essere trattata su Nasdaq iX dovra’ rispettare gli stretti standard di contabilita’ della Securities Exchange Commission (SEC).
In dettaglio, questi i termini dell’accordo:
– proprieta’: il nuovo mercato di scambi apparterra’ al 50% al Nasdaq Europe e al 50% ai due partner di iX, Deutsche Boerse e London Stock Exchange. Nella Joint venture non entra la societa’ finanziaria Clearstream, che la Deutsche Boerse possiede al 50%.
– struttura: la ragione sociale e il quartier generale di Nasdaq iX saranno a Londra, ma la maggior parte degli scambi sara’ gestita operativamente a Francoforte. Questo vuol dire che la regolamentazione applicata a questi scambi, siano essi su titoli britannici o statunitensi, e’ quella tedesca. La quotazione delle blue chip sarà trasferita a Londra, mentre i titoli ad alto tasso di crescita crescita (quelli della nuova economia) insieme ai derivati resteranno a Francoforte.
– gerenza: Nasdaq iX sara’ sotto la gestione di un consiglio di amministrazione di 12 membri, la cui composizione rappresenta il numero e il peso dei partner della joint venture.
– titoli: il Neuer Markt tedesco e il techMARK britannico scompariranno come marchi indipendenti e i titoli trattati su questi mercati saranno assorbiti dalla joint venture Nasdaq iX. La joint prevede anche la possibilita’ di trattare tutte le oltre 5000 azioni gia’ trattate al Nasdaq negli Usa.
– infrastruttura: per gestire le transazioni, il Nasdaq iX utilizzera’ la tecnologia tedesca (sistema Xetra) gia’ usata a Francoforte.
– tempi: i titoli del Nasdaq dovrebbero entrare effettivamente nel mercato di transazioni di iX entro la prima meta’ del prossimo anno, non appena i dettagli tecnici e amministrativi della fusione tra Londra e Francoforte saranno smussati.