Continua la contrazione del mercato immobiliare italiano. A certificarlo, questa volta, è direttamente l’Agenzia delle Entrate che ha registrato una riduzione del volume degli scambi nel terzo trimestre 2023. Il calo delle compravendite ha contraddistinto tutto l’anno.
Nel corso dei primi nove mesi del 2023 sono state compravendute 157.000 abitazioni. Rispetto allo stesso periodo del 2022 siamo davanti ad un calo del 10,4%: complessivamente sono 18.000 unità in meno. Il mercato immobiliare registra un calo accentuato in tutto il paese. A condizionare l’andamento delle compravendite continuano ad essere i tassi troppo alti dei mutui. Ma entriamo nel dettaglio.
Mercato immobiliare in contrazione
Stando a quanto riporta l’Agenzia delle Entrate all’interno dell’ultimo report, nel corso del terzo trimestre del 2023 il mercato immobiliare è ancora in contrazione. Per quanto riguarda il settore residenziale è stato registrato un calo del volume degli scambi. Complessivamente, nell’intero territorio italiano, sono state compravendute 157.000 abitazioni: 18.00 in meno rispetto allo stesso periodo del 2022. È stato registrato un calo tendenziale del 10,4%.
È stata registrata una contrazione accentata in tutta Italia, senza alcuna eccezione. Nelle grandi città le compravendite di immobili ad uso residenziale sono in calo: Firenze e Roma mostrano i cali tendenziali maggiori, rispettivamente con il 17,9% e -13%.
Secondo i dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate il calo degli acquisti ha coinvolto trasversalmente tutti i tagli dimensionali, anche se sono risultati essere più accentuati con il crescere della superficie delle abitazioni.
Nel corso del terzo trimestre gli acquisti effettuati dalle persone fisiche hanno coinvolto il 95% delle totale delle compravendite e corrispondo a 150.000 operazioni. Di queste il 62% era adibito a prima casa, mentre nello stesso trimestre del 2022 questo segmento era pari al 65%. Solo e soltanto il 41% delle compravendite è stato effettuato ricorrendo ad un mutuo ipotecario, contro una percentuale pari al 50% nello stesso periodo del 2022.
L’8% delle operazioni è stato rappresentato dalle abitazioni di nuova costruzione. La quota risulta essere in flessione in questo trimestre.
Mutui, un componente fondamentale
A registrare un il rallentamento delle compravendite ci ha pensato anche il Terzo Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2023 di Nomisma, che ha preso in esame le performance delle tredici principali piazze italiane: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino e Venezia.
A pesare sull’andamento del mercato immobiliare è principalmente l’erosione del potere di acquisto delle famiglie italiane, a cui si associa la maggiore difficoltà ad accedere al mutui.
L’improvvisa carenza di ossigeno al mercato immobiliare italiano è dovuta – si legge nel report di Nomisma – dalla mancata indicizzazione dei redditi e dalle accresciute difficoltà di accesso al credito derivante dall’impennata del costo del denaro”. Politiche creditizie più prudenti unitamente alla frenata della domanda si ripercuotono sui volumi di mutui erogati, che registrano un arretramento del -29% nell’anno in corso, con una conseguente diminuzione delle compravendite nell’ordine del -13%.
Secondo Nomisma le maggiori difficoltà registrate dalle famiglie nel concludere l’acquisto di una casa fanno crescere l’interesse per il mercato degli affitti. Nel corso dell’ultimo anno, il 7,3% della domanda si è spostata sull’affitto, andando ad accentuare la pressione su un mercato che risulta essere già saturo.