Società

MERCATO MONETARIO VERSO LA NORMALIZZAZIONE

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Capital Services ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori e clientela professionale ai sensi dell’allegato n.3 al
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di WSI.

(WSI) – Oggi sono attesi i dati finali sui prezzi al consumo dell’intera area che considerato l’inatteso rialzo dei prezzi francesi potrebbero registrare un tendenziale al 3,2%, in lieve rialzo rispetto al preliminare. Negli Usa attesi i dati sui prezzi al consumo di dicembre che potrebbero risentire delle pressioni dirette ed indirette derivanti dal rialzo dei prezzi energetici. Molto importante il quadro che delineerà il Beige Book.


Tassi di Interesse: in Area Euro i tassi di mercato hanno continuato a scendere interessando tutta la curva, con lo spread 2-10 anni rimasto pressoché stabile a 37pb. Al calo hanno contribuito il dato peggiore delle attese dell’indice Zew ed il pesante ribasso delle borse dopo l’uscita della trimestrale di Citigroup. Lo Zew ha risentito sia del calo della componente corrente che di quella prospettica, con quest’ultima scesa sotto i 40.

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In Italia, Banca d’Italia nel suo bollettino trimestrale ha ridotto le stime di crescita per il 2008 portandole all’1% dal precedente 1,7%. Allo stesso tempo il governo, secondo alcune indiscrezioni, si sta apprestando a ridurre le sue stime per l’anno in corso. La Bce in concertazione con la Fed ha iniettato 10Mld$ al tasso del 3,95% della durata di 28 giorni. Oggi è possibile assistere ad una continuazione del calo dei tassi sulla scia della chiusura negativa dei listini d’oltreoceano. Sul decennale il supporto si colloca a 3,94%.

Negli Usa i segnali di rallentamento dei consumi diventano sempre più evidenti, come segnalato ieri dal calo mensile delle vendite al dettaglio di dicembre sia in termini generali sia in termini core. Ad agitare i mercati è stata però soprattutto la conferma delle forti svalutazioni di bilancio di Citigroup (circa 18Mld$) con taglio del dividendo del 40%, il primo da quando è nata la nuova banca dopo la fusione del 1998. Allo stesso tempo è stato anche annunciato un piano di ricapitalizzazione di 14,5Mld$, di cui circa 12 mediante fondi provenienti da fondi sovrani. L’ammontare delle svalutazioni rappresenta il nuovo record superando anche i 14Mld$ annunciati qualche mese fa da Ubs.

Anche Merrill Lynch, che presenterà domani i dati trimestrali, ha anticipato che farà ricorso ad un aumento di capitale di 6,6Mld$i. A fine serata deludente la trimestrale di Intel che nell’after hour ha perso circa il 14%. In questo contesto si registra la continuazione della normalizzazione delle tensioni sul mercato monetario: il tasso Libor 3 mesi è risultato al di sotto dei fed funds per il secondo giorno consecutivo. Gli operatori si stanno posizionando sempre più verso l’ipotesi di un taglio di 75pb. Di conseguenza il tasso decennale si sta avvicinando al livello del 3,5%, dopo aver forato il supporto del 3,75%.

Valute: Dollaro in lieve apprezzamento verso Euro dopo aver toccato in giornata 1,4922. L’apprezzamento del biglietto verde verificatosi nel pomeriggio può essere attribuito in parte a fattori tecnici collegati a prese di profitto di hedge fund ed in parte al possibile fligth to quality verso i Treasury Usa, vista la continuazione dell’allargamento dello spread Euro-Usa sul decennale. In ogni caso, i segnali di rallentamento dell’economia Usa dovrebbero essere tali nel mese di gennaio da rendere più verosimile la continuazione del deprezzamento del Dollaro. Oggi supporto a 1,4750. Marcato apprezzamento dello Yen sulla scia dei crolli dei listini azionari globali. Verso Dollaro è stato raggiunto il livello più elevato da circa 2 anni e mezzo a causa di timori di recessione negli Usa. L’area di supporto principale si colloca tra 105 e 104,20, livello in cui l’apprezzamento potrebbe temporaneamente affievolirsi. Yen in apprezzamento anche verso Euro. Dopo la rottura di 160, il cross è atteso in area 155.


Materie Prime: giornata negativa per le materie prime penalizzate dai timori di recessione. Ha fatto eccezione il grano (+2,5%) sulla speculazione che le gelate che dovrebbero colpire la parte occidentale degli Usa potrebbero danneggiare il raccolto. Tra gli energetici forte calo del greggio Wti in seguito al calo inatteso delle vendite al dettaglio Usa ed alle dichiarazioni del ministro del petrolio dell’Arabia Saudita che ha lasciato aperta la possibilità di un aumento della produzione Opec nella prossima riunione del 1° febbraio. Inoltre anche Bush ieri si è unito al coro di coloro che richiedono un aumento della produzione Opec. Questo pomeriggio sono attesi i dati sulle scorte. Negativi i metalli industriali tra i quali segnaliamo il rame (-3,1%), penalizzati dai timori recessivi. In calo l’oro, oggi sotto quota 900$.

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