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Mercato Orso: sette consigli per affrontarlo

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La storia dei mercati finanziari, sin dagli esordi, insegna una lezione semplice: nessun toro è per sempre. Prima o poi, una fase di ribasso, più o meno pronunciata, cancella mesi o anni di rialzi. In media, questa battuta d’arresto si fa avanti ogni 4 o 5 anni, anche se nessuno è in grado di prevedere precisamente né quando avrà inizio la fase di ribasso, né quando la tendenza viene poi invertita verso l’alto.

Nonostante le difficoltà, la banca americana Charles Schwab ha stilato una lista di sette regole per prepararsi all’orso senza farsi trovare impreparati.

  1. Individuare le risorse necessarie ad attraversare la crisi.”Alcune persone si fanno prendere dal panico in un mercato orso perché non sanno se hanno abbastanza denaro per gestire gli obiettivi a breve termine”, afferma Mark Riepe, vicepresidente presso il Centro Schwab per la ricerca finanziaria. Se ci si trova in pensione, sapere che in banca c’è l’equivalente di un paio di anni di spese e qualche altro anno investito in obbligazioni che matureranno quando ci sarà bisogno di soldi, aiuterà a mantenere la calma e la lucidità, sostiene Riepe.
  2. Organizzare il portafoglio coerentemente con gli obiettivi. Più una somma di denaro potrebbe rivelarsi necessaria nel breve termine, meno rischioso dovrebbe essere l’investimento di tale somma. Per questo “il denaro che non ci si può permettere di perdere andrebbe investito in asset relativamente stabili”. Per la componente investita in azioni, la più rischiosa, potrebbe essere saggio destinare il denaro che non si prevede di utilizzare nei prossimi cinque anni o più.
  3. Nemmeno l’orso dura per sempre. “Il Centro Schwab per la ricerca finanziaria ha esaminato i mercati toro e orso nell’indice S&P 500 risalendo alla fine degli anni ’60 e ha rilevato che il toro medio è durato per circa sei anni, offrendo un rendimento cumulativo medio di oltre il 200%. Il mercato orso medio è durato poco meno di un anno e mezzo, con una perdita media cumulata del 39%”.
  4. Diversificare. Come spesso viene ricordato, avere un portafoglio variegato permette di moderare il rischio complessivo. In caso di orso, infatti, alcuni mercati e classi di attività sono più colpite di altre.
  5. Assicurarsi di non perdere il recupero. Mantenere la calma quando il mercato è in caduta può essere difficile. Purtroppo, molti investitori durante l’ultima Crisi finanziaria hanno deciso di vendere proprio quando il mercato aveva toccato il punto più basso (naturalmente in quel momento non poteva essere previsto). “Se si riesce a tollerarlo, cavalcare un mercato orso può essere ben ripagato”, scrive Charles Schwab mostrando i ritorni di varie scelte d’investimento durante la fase orso di inizio 2009. Chi ha tenuto duro con gli investimenti in azioni ne ha ricavato le maggiori soddisfazioni.
  6. Non dimenticare una componente cash. In Italia la liquidità è molto “di moda” fra le famiglie italiane. In ogni caso, una componente del portafoglio in cash permette di affrontare le spese e i nuovi investimenti senza dover vendere altri titoli in perdita. Se ci si aspetta un mercato orso, la componente cash di solito tende ad aumentare.
  7. Trovare un buon consulente. In generale, si tende a sovrastimare le proprie capacità di interpretazione dei fenomeni finanziari. Anche per questo, il consiglio di un esperto potrà evitare errori grossolani e collaborare per una strategia d’investimento corretta.