BERLINO (WSI) – Passato lo shock è tempo di pensare a come muoversi. Questo il pensiero di Angela Merkel all’indomani delle elezioni che ne hanno decretato la vittoria sì ma piuttosto amara. L’unione democristiana, guidata proprio dalla Merkel, la Cdu e il suo principale oppositore, lSpd di Martin Schulz ne escono con le ossa rotte.
Entrambi i partiti hanno ottenuto il peggior risultato dal 1950 ad oggi. Vere sorprese sono gli outsider, lAfd, un partito di estrema destra anti-immigrati che ha superato la soglia di sbarramento del 5% e ottiene il 12,6% divenendo la terza forza politica del paese. A seguire l’FDP di Christian Lindner che ottiene il 10,7%.
Nella tabella i risultati dei vari partiti e il trend rispetto alle ultime elezioni del 2013 da cui si evince chiaramente che i due partiti grossi dell’establishment e di governo sono gli unici che hanno perso consensi, a favore di tutti gli altri, registrando il peggior risultato dal 1949. (Fonte: Der Spiegel)
La reazione dei mercati alle elezioni tedesche
Le elezioni hanno un certo impatto sui mercati. Secondo quanto rivelano gli analisti di BTM, Bank of Tokyo-Mitsubishi, l’euro si è indebolito durante le ultime sessioni di trading a seguito proprio del risultato più sfavorevole delle elezioni tedesche.
“Nel complesso, ci aspettiamo comunque che la reazione negativa immediata dell’euro sia limitata, anche se ci sono potenziali rischi negativi”.
“Le elezioni tedesche non sono un terremoto”, dice Alessandro Fugnoli, ma comunque saranno prese in considerazione dai mercati nei prossimi mesi.
“Le conseguenze sono su tre piani. Il primo è l’idea di Europa. Dopo l’elezione di Macron è tornata a farsi sentire l’idea di integrazione ma le idee che circolano sono diverse tra loro. La Commissione Ue ha una certa idea e include tutti i 27 paesi, Macron ha la sua che include solo i paesi dell’eurozona e porta avanti un’integrazione spinta dell‘eurozona e la Germania ha una idea più ristretta per il rilancio dell’Europa e pensa al futuro ruolo dell’ESM di sorveglianza fiscale sui paesi e non di promozione degli investimenti.
Per quanto riguarda l’Italia la dispersione del voto dal centro verso le estreme in Germania riapre agli occhi dei mercati internazionali l’idea che non tutto sia risolto da questo punto di vista. E getta una nuova luce sulle elezioni politiche italiane. Tutto ciò porta inizialmente ad un modesto aumento dello spread tra titoli italiani e tedeschi ma poi se le cose no dovessero risolversi potrebbe esserci un nuovo aumento dello spread.
La terza conseguenza è che il processo di rivalutazione dell’euro, che già dava segni di volersi prendere una pausa, potrebbe prendersene una più lunga del solito”.
Il compito più difficile che spetta ora alla cancelliera al suo quarto mandato è trovare una coalizione forte da poter così governare. Così la Merkel ha prontamente dichiarato che testerà sia i liberali di Fdp che i Verdi sulla possibilità di creare un governo. La Merkel ha così detto di voler discutere anche con la Spd che finora si è sempre detta restia a qualsiasi alleanza.
Il compito della Merkel
Ora è la volta della Merkel. Parlando ai cronisti dopo la vittoria delle elezioni di ieri, la cancelliera ha fatto un appello ai partiti.
“Penso che tutti i partiti abbiano la responsabilità di assicurare un governo stabile. Il mio obiettivo è rimanere a capo del governo per i prossimi quattro anni. La decisione presa lo scorso anno (di correre per un altro mandato) non dipendeva dalla percentuale che avrei ottenuto”.
Nel dialogo per le coalizioni la cancelliera porterà avanti i suoi programmi, in primis politiche di bilancio sostenibili e sicurezza interna, ma anche l’Ue.
“Il blocco conservatore vuole un’Europa più forte e capace di creare più posti di lavoro. Per il momento non c’è l’intenzione di imporre linee rosse alla politica europea”.
Secondo il sociologo Luca Ricolfi vista la composizione del nuovo parlamento tedesco, a meno di un’alleanza a sorpresa con i social democratici, i conservatori di Merkel saranno spinti a chiedere più rigore all’Italia. Wolfgang Schaeuble, il falco delle ultime presidenze Merkel, dovrebbe venire confermato al ministero dell’Economia (in Germania è il primo gruppo parlamentare del Bundestag a scegliere quell’incarico) e Berlino potrebbe anche vincere la partita per la successione di Mario Draghi alla presidenza della Bce nel 2019.