New York – L’Europa deve “lavorare sodo” se vuole continuare a mantenere il suo oneroso sistema di welfare e se intende rimanere competitiva a livello globale, secondo Angela Merkel. In una lunga intervista al Financial Times, la cancelliera tedesca afferma che “le chiavi” per sopravvivere alle sfide della globalizzazione sono maggiori investimenti per la ricerca e l’educazione e, in secondo luogo, una “rivoluzione” del sistema fiscale e del mercato del lavoro per rilanciare la competitività.
“Se l’Europa oggi conta solo il 7% della popolazione mondiale, produce circa il 25% del pil globale e deve finanziare il 50% della spesa sociale globale, allora è ovvio che dovrà lavorare davvero sodo per mantenere il suo livello di benessere e il suo stile di vita”, ha spiegato Merkel.
“Tutti noi dobbiamo smetterla di spendere di più di quanto guadagniamo ogni anno”, ha continuato la cancelliera, determinata a convincere i partner europei ad impegnarsi verso ulteriori riforme strutturali. Merkel – forte della sua esperienza nella Germania comunista che quando “non era più competitiva ha negato il benessere ai suoi cittadini e quindi, in ultima analisi, ha creato instabilità” – ha anche espresso preoccupazione per il fatto che in Europa ci siano ancora persone convinte che, assieme agli Stati Uniti, l’Europa rappresenti “l’unico riferimento per il mondo e che l’Europa sia tradizionalmente forte”.
“Sono emersi altri modelli ormai e da lungo tempo: Cina, India, Giappone, Brasile: questi paesi saranno presto raggiunti da altre nazioni, che lavorano duro e dimostrano di essere innovativi”.