Merkel incoronerà il suo cancellierato guidando la Ue in una “unione di solidarietà”?
di Martin Moryson, DWS Chief Economist Europa
Il 1° luglio la Germania assumerà la Presidenza del Consiglio dell’UE in tempi estremamente difficili e senza precedenti: la pandemia da Coronavirus è tutt’altro che finita e non è ancora possibile controllare l’intera portata delle conseguenze economiche. Ciò che è chiaro, tuttavia, è come tutti i Paesi dell’Ue si trovino nella più profonda recessione della storia del dopoguerra.
Allo stesso tempo, gli Stati membri sono stati colpiti in misura molto diversa, il che aumenta la necessità di scambi intergovernativi. A ciò si aggiungono i negoziati finali tra l’UE e il suo ex membro UK e l’ascesa di governi populisti in Europa e fuori dall’Europa, che certamente accoglierebbero con favore il fallimento dell’Unione europea in questa situazione.
L’Europa si trova – ancora una volta – ad affrontare una prova, e quindi il “cancelliere di crisi” dovrebbe essere nel suo elemento. Sicuramente una delle ragioni della sua perseveranza (e di quella della grande coalizione) è stata la volontà di assumere ancora la Presidenza del Consiglio e forse anche di coronare un po’ la sua cancelleria.
Comunque sia, la sua capacità di estrarre con calma i carboni ardenti dal fuoco dovrebbe rivelarsi estremamente utile in questa situazione.
La spinta di Macron/Merkel per un fondo europeo per la ripresa, che è stato nel frattempo ripreso e in qualche modo ampliato dalla Commissione UE e che ora viene portato avanti con il nome di Next Generation EU, dovrebbe essere il fulcro della Presidenza tedesca. Sarebbe il primo passo verso una soluzione basata sulla solidarietà per molti dei problemi dell’UE: un fondo in cui ogni paese versa a seconda delle proprie capacità e preleva o riceve a seconda delle sue esigenze.
La durata prevista del Fondo di recupero da sola rende chiaro che questo sarà il primo passo verso una soluzione duratura. Ciò rende ancora più comprensibile la resistenza dei Paesi che vedono il fondo in modo critico. Al vertice speciale dell’UE del 17 e 18 luglio sarà chiaro se la Merkel riuscirà a convincere tutti i paesi dell’UE a sostenere il piano.
Se ci riuscirà, avrà fatto davvero un bel passo avanti per l’Europa.