BRISBANE (WSI) – La Cancelliera tedesca ha avvertito che se Vladimir Putin dovesse venire lasciato libero di agire, la Russia potrebbe anche destabilizzare tutta l’area dei Balcani e non solo l’Ucraina; Moldova, Georgia e Serbia potrebbero finire in un modo o nell’altro sotto il controllo del Cremlino.
L’attacco frontale fa eco alle parole di ‘guerra’ pronunciate dal presidente ucraino.
Nel lanciare un allarme contro la ‘guerra totale’ nella parte orientale stremata del suo paese, Petro Poroshenko ha detto che se la soluzione diplomatica non dovesse portare da nessuna parte, Kiev è preparata a ostilità su vasta scala.
Intervenuta all’Istituto per gli Studi Politici Internazionli di Lowry, in Australia, Angela Merkel ha sottolineato che l’annessione della Crimea da parte della Russia e la destabilizzazione successiva dell’Ucraina “ha messo in dubbio l’ordine europeo pacifico” nella sua totalità.
“Non si tratta solo dell’Ucraina”, ha detto. È una contesa che “riguarda anche la Moldovia, la Georgia e se continua così ci dovremo fare delle domande anche sulla Serbia e sull’area occidentale dei Balcani”.
Merkel ha una paura folle che si ricrei un clima da guerra fredda, in cui Mosca potrebbe chiedere di essere consultata per tutte le decisioni più importanti che vengono prese sul piano europeo.
Sul fronte italiano, al suo esordio in Consiglio il ministro degli Esteri europeo Federica Mogherini ha ricevuto l’incarico formale dei suoi pari grado europei di preparare “entro fine mese” una lista di ribelli anti Kiev da sanzionare per “l’illegalità” del voto indipendentista del 2 novembre.
Allo stesso tempo, il consiglio ha aperto anche alla possibilità di un confronto trilaterale più composito. “Molti mi hanno chiesto di andare a Mosca”, ha annunciato Mogherini. “Prima, però, dobbiamo vedere se ci sono le condizioni perché l’incontro abbia successo”.
Il G20 di Brisbane conclusosi domenica è servito a riaffermare l’incomatibilità tra i punti di vista di Putin e dell’asse Euroamericano.
La Germania teme le conseguenze dell’espansionismo di Putin e le sue conseguenze potenzialmente esplosive: “L’idea che una guerra moderna possa essere circoscritta è un errore fatale. Da una crisi regionale nei Balcani il conflitto divamperebbe in poche settimane”, ha avvertito l’esponente del CDU.
Diverse fonti hanno riferito della possibilità che vengano imposte ulteriori misure contro Mosca al vertice di metà dicembre, ma le indiscrezioni non hanno ancora ricevuto conferma.
La nuova Lady Pesc ha così riassunto i prossimi passi per risolvere la delicata vicenda ucraina. In primis si chiede un maggiore ruolo per l’Ue nel favorire il dialogo; si sottolinea che gli strumenti sanzionatori sono “efficaci nell’ambito di una strategia più ampia”; si promette sostegno a Kiev sulla strada delle riforme, a patto che queste avvengano sul serio.
Le sanzioni economiche contro Mosca, che stanno intralciando le aziende tedesche e la crescita della locomotiva europea, sono state definite dal capo della diplomazia italiana un “male necessario” ma al contempo “per definizione reversibile”.
(DaC)