Economia

Metalli preziosi in calo: dichiarazioni di Putin e possibile aumento dei tassi fanno crollare l’oro

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Venerdì l’oro è arretrato dopo le aperture di Vladimir Putin su una possibile tregua in Ucraina e con gli investitori che si sono concentrati sulla probabilità che i tassi di interesse statunitensi possano aumentare, ma le preoccupazioni mondiali continuano a pesare sui mercati, in particolar modo sui mercati delle materie prime.

L’oro scivola ma permangono rischi al rialzo

Il metallo giallo registra una flessione di oltre l’1,8% nel corso della giornata ed è ulteriormente sceso dal livello di $2.000 su cui era stato brevemente scambiato all’inizio della settimana. Le aperture di Putin hanno naturalmente contribuito al declino del metallo giallo, che ora viene scambiato a $1980,65.

La maggiore propensione al rischio e il calo dei prezzi delle materie prime sono ovviamente negativi per l’oro. Il metallo prezioso si trova ora in una precedente zona di supporto che potrebbe reggere a meno che ulteriori notizie non spostino nuovamente la dinamica.

Grafico orario XAU/USD

Grafico orario XAU/USD - Tradingview
[/media-credit] Grafico orario XAU/USD – Tradingview

L’inflazione statunitense è aumentata vertiginosamente a febbraio e il connubio con le enormi tensioni di queste ultime settimane, ha portato le aspettative degli investitori a propendere per un rialzo dei tassi della Fed la prossima settimana, che a sua volta si tradurrebbe in un aumento del costo opportunità di detenere lingotti del metallo giallo.

Secondo FedWatch Tool di CME, le aspettative che la banca centrale statunitense aumenterà il tasso di interesse overnight di almeno 25 punti base il 16 marzo si attestano al 94%.

Pesano anche sull’oro le azioni che hanno esteso i propri guadagni dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che ci sono stati alcuni progressi nei colloqui di Mosca con l’Ucraina.

Nell’oro, nel palladio e in tutti i mercati, gli investitori stanno lottando per valutare qualsiasi cosa in modo equo, dato il rischio principale.

Il palladio spot è sceso del 5,3% a $2.772,82 l’oncia. Il metallo ha stabilito un record all’inizio di questa settimana a causa dei timori di un’interruzione dell’offerta da parte del principale produttore russo, in rotta verso un calo del 7,8% per la settimana.

L’argento è sceso dell’1,4% a $25,51 l’oncia. Il platino è sceso dello 0,9% a $1.058,98, dirigendosi verso il suo più grande calo settimanale da novembre.