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Metodo Boffo, Renzi denuncia per diffamazione il suo “cecchino”

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FIRENZE (WSI) – Timoroso dell’applicazione del cosidetto Metodo Boffo di diffamazione per mezzo stampa, che per la verità finora lo aveva risparmiato, per lo meno sui grandi media, Matteo Renzi finalmente fa la sua mossa e porta in tribunale l’usciere che lo aveva messo sul patibolo.

A Torino per le ultime fasi della sua campagna elettorale per le primarie del PD, Renzi vuole mantenere pulita l’immagine di politico rottamatore dalla fedina penale e civile pulita in vista delle sfide politiche che lo aspettano.

Per farlo ha esposto denuncia per diffamazione su organi di informazione contro Alessandro Maiorano, che da un anno lo accusa insistemente di aver speso 20 milioni di euro a carico della Provincia di Firenze e di aver fatto favoritismi quando governava l’organo pubblico.

Due le accuse principali mosse da Maiorano: tra viaggi negli Stati Uniti, cene in ristoranti di carne e di pesce, pagando sia per sè sia per i suoi fortunati invitati, Renzi avrebbe sperperato 20 milioni di euro di soldi pubblici. Il sindaco fiorentino è inoltre accusato dall’usciere di aver assunto personale al Comune di Firenze senza concorso pubblico.

Lette le dichiarazioni del sindaco, Maiorano, soprannominato il “cecchino di Renzi”, ha deciso a sua volta di querelare il sindaco. L’ex dipendente della provincia, il quale sostiene di non essere il solo a dubitare della buona gestione amministrativa del favorito alle primarie del PD, ha assunto come legale l’avvocato Daniele Bocciolini.

Secondo la ricostruzione di Renzi, Maiorano, indagato, avrebbe diretto al primo cittadino “esternazioni peraltro non inusuali” su alcuni organi di informazione online. Esternazioni che costituirebbero “offesa al prestigio e all’onore”. La procura ha completato l’inchiesta e inviato l’avviso di conclusione delle indagini.

“Negli anni – scrive Renzi nella querela – il sig. Maiorano ha ripetutamente utilizzato questo linguaggio nei miei confronti diffondendo in maniera metodica esternazioni ingiuriose ed offensive, altamente lesive della mia dignita’ personale”.

A pochi giorni dal voto per scegliere il segretario e leader del suo partito, Renzi ha deciso di costituirsi parte civile in un eventuale processo futuro. Maiorano da parte sua ha le “prove”, avendo collezionato fatture e altri documenti che dimostrerebbero il presunto spreco da 20 milioni di euro alla Provincia di Firenze, atti che ha da tempo consegnato alla Guardia di Finanza.

Sarà il Tribunale a decidere chi dei due ha ragione.