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Mifid 2, in arrivo una revisione già nel 2020

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Le perplessità espresse dall’universo dei servizi finanziari sulla Mifid 2 si tradurranno in una revisione della direttiva entro la fine dell’anno prossimo.
Lo ha confermato un portavoce della Commissione europea al Financial Times precisando che il regolatore ha “raccolto vari feedback su diverse materie”, come la copertura delle aziende medio piccole da parte degli analisti e la protezione degli investitori.
La direttiva Mifid 2, ispirata a principi di maggiore trasparenza per il consumatore, è divenuta celebre soprattutto nella parte in cui viene richiesta alle aziende la comunicazione in termini assoluti (e non solo percentuali) dei costi dei servizi erogati.

Stiamo inoltre lavorando alla creazione di una cornice unica per gli scambi commerciali dell’Ue per migliorare la trasparenza degli scambi europei”, ha aggiunto la portavoce.

La revisione della Mifid 2 sarà probabilmente una limatura “gentile”, che terrà conto delle “valide critiche” ricevute negli ultimi mesi, scrive Tim Dolan, associato presso la law firm Reed Smith, “l’ultima cosa di cui il settore ha bisogno adesso è di una Mifid 3, con tutti gli anni di fatica che seguono per l’adeguamento”.

Fra le norme che secondo Dolan risultano più discutibili c’è l’eccessiva rigidità nel passaggio di categoria fra clientela al dettaglio e cliente professionale (che può sostenere rischi superiori). Si ricorda che per passare dal retail al livello professionale la banca deve accertare almeno due fra le seguenti tre condizioni

  • Il cliente ha svolto operazioni di dimensioni significative sul mercato di riferimento con una frequenza media di 10 operazioni al trimestre nei quattro trimestri precedenti;
  • Il valore di portafoglio di strumenti finanziari del cliente, inclusi i depositi in contante e gli strumenti finanziari, deve superare 500.000 euro;
  • Il cliente lavora o ha lavorato nel settore finanziario per almeno un anno in una posizione professionale che presuppone la conoscenza delle operazioni o dei servizi previsti.


Sulla non necessità di una nuova direttiva
è concorde anche l’amministratore delegato di Duff & Phelps, Nick Bayley, secondo il quale è “troppo presto per una revisione globale” della Mifid 2 e che i “principi e obiettivi fondamentali” del regolamento ” nel breve periodo non cambieranno”.
Anche se un’eccezione potrebbe verificarsi dopo la Brexit nel Regno Unito, sebbene l’autorità di vigilanza locale non abbia manifestato ufficialmente l’intenzione di cestinare la Mifid 2