PARIGI (WSI) – Necessario rivedere i trattati di Dublino. Questo in sintesi il resoconto dell’incontro avvenuto a Parigi tra il presidente francese Emmanuel Macron e i leader di Germania, Italia, Spagna e Libia, Ciad e Niger.
“Penso che gli hotspot non siano proprio il termine ideale per designare dei centri di ricollocazione. Il sistema Dublino deve essere rivisto, non offre soluzioni soddisfacenti, i Paesi cosiddetti d’arrivo sono sfavoriti”.
Queste le parole di Angela Merkel a cui ha fatto eco Emmanuel Macron.
Visto che non c’è solidarietà reale, dobbiamo trovare nuove soluzioni. Dobbiamo agire tutti insieme, dai Paesi d’origine fino all’Europa, passando per i Paesi di transito per condurre un’azione efficace.
Il summit sul tema migranti è iniziato lodando il lavoro svolto dal nostro paese. A prendere la parola il premier libico Al-Sarraj in conferenza stampa all’Eliseo.
“Esprimiamo gratitudine nei confronti dell’Italia per la formazione e la dotazione della Guardia costiera libica che ha già permesso di salvare molti migranti (…) La Libia non è un Paese di origine dei migranti, ma è una vittima di quella che definisce una piaga (…) occorre rafforzare la guardia costiera libica per fronteggiare meglio le bande di criminali e di scafisti. E poi c’è la necessità di sorvegliare in modo più efficace i nostri confini meridionali”.
Sulla questione libica e la stabilizzazione del paese è intervenuto il premier francese secondo cui si tratta di una necessità assoluta per la pace.
In questa chiave l’azione “importante” dell’Italia (…) è necessario smantellare le reti di trafficanti identificando i responsabili. La cooperazione tra Italia e Libia sui flussi migratori è un perfetto esempio di quello che vogliamo realizzare.
A prendere la parola anche il premier Gentiloni.
Il messaggio che viene dall’incontro di oggi per cui ringrazio Emmanuel Macron e tutti i presenti, è che mettendo insieme le forze, dandoci una strategia si possono ottenere dei risultati. Devo dire che nelle ultime settimane, negli ultimi mesi, anche nella rotta del Mediterraneo centrale abbiamo conseguito dei risultati, ma sono risultati iniziali che vanno consolidati. E questo impegno va ‘europeizzato’, perché non può essere solo l’impegno di un solo Paese o di qualche Paese. Deve essere un impegno europeo”.
Ora tutto è rinviato ad una seconda riunione tra fine ottobre e inizio novembre in Spagna per verificare l’attuazione delle decisioni assunte a Parigi.