-MILANO – Quando mancano due ore e mezza dall’inizio della giornata di contrattazioni a Wall Street, i futures americani rivelano un andamento pressocché piatto. (vedi quotazioni a fondo pagina). Nella giornata di oggi l’attesa è ancora per il discorso che sarà proferito da Bernanke, numero uno della Fed.
Guardando anche all’andamento ribassista dei futures americani, le borse europee continuano a puntare verso il basso. Nel giorno dell’apertura dei lavori del G20, che si svolgerà in due giorni a Parigi, i listini infatti sembrano rinunciare, almeno per ora, a un tentativo di recupero netto. Piazza Affari però riduce le perdite e alle 13 circa ora italiana cede lo 0,75%. Londra perde lo 0,48%, Francoforte è ancora piatta con un -0,04%, Parigi scende dello 0,16% e Madrid si conferma ora il peggior listino con un calo superiore all’1%.
Riguardo al G20 varie saranno le questioni che saranno discusse: tra queste, come ha detto il governatore di Bankitalia Mario Draghi, anche quella che riguarda le banche ombra, che necessitano di essere monitorate.
L’attenzione rimane sugli energetici e sul petrolio, sulla scia delle tensioni in Medio oriente, che continuano a tenere con il fiato sospeso tutto il mondo: i prezzi del petrolio Brent riducono i guadagni e si attestano ora a 102,68 dollari al barile, in rialzo di appena 9 centesimi, mentre mentre il WTI quotato a New York scende a 86,11 dollari al barile, in flessione di 25 centesimi. Intanto è ufficiale la notizia secondo cui le navi iraniane sono dirette verso il Canale di Suez.
Sul fronte valutario, da segnalare che le tensioni in Medio Oriente stanno mettendo particolare pressione sul dollaro: in particolare, osservando il cambio con il loonie, si evince come stiano aumentano le posizioni long contro il biglietto verde. Guardando al cambio eur/usd, invece, non si può fare a meno di notare la fase di congestione , che vede la moneta unica incapace di andare al di là di un range particolarmente ristretto. l’Al momento, sui mercati newyorchesi , l’euro scende sul dollaro a 1,3548, calando sullo yen a 112,95. Contro lo yen è invece in rialzo il biglietto verde, a quota 83,36.
Tra i titoli quotati a Piazza Affari, la maglia nera va ora a Azimut Holding (-2,64%), seguita da Buzzi Unicem (-2,42%); ma perdono anche i bancari, con Ubi Banca che scende dell’1,14%, Banco Popolare che fa -1,47%, Intesa SanPaolo che arriva a cedere ora più del 2%, Mediolanum che fa -1,41% e Mediobanca in flessione dello 0,95%. Vendite anche su Mediaset (-2,11%), Snam Rete Gas dopo il taglio del rating di Nomura (-1,06%) e Unicredit, dopo la decisione di Equita di alzare il target price a 2,20 euro dai precedenti 2 euro, ma di tenere invariato a hold il rating. Grande è l’attesa per i conti della banca italiana, che saranno resi noti tra un mese, il prossimo 23 marzo. Il titolo è in ribasso dell’1%.
Tra i pochi titoli positivi, bene ora Fondiaria Sai (+0,64%) e Fiat Industrial che riagguanta il territorio positivo salendo dello 0,49%. Ma la maglia rosa va a Impregilo che sale quasi del 4%.
Guardando alle altre borse, Tokyo si è confermata praticamente piatta, mentre la seduta è stata particolarmente negativa per la borsa di Shanghai che ha perso lo 0,93%. Da segnalare invece l’ottima performance di ieri di Wall Street , che ha visto lo S&P ai massimi degli ultimi 32 mesi.
Occhio anche all’oro, che sui timori di inflazione viaggia ai massimi di 5 settimane e anche l’argento, vicino al top degli ultimi 31 anni.
Alle 13:17 (le 8:17 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 cede 1,50 punti (-0,11%) a quota 1.336,30.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna -2,25 punti (-0,11%) in area 2.393,70.
Il contratto sull’indice Dow Jones flette di 6 punti a quota 12.282 (-0,05%).