Le grosse vendite nei settori che hanno fatto il mercato in questi ultimi mesi – e cioè telecomunicazioni, tecnologici e media – hanno fatto perdere terreno a Piazza Affari per la terza settimana consecutiva.
L’indice Mibtel, su base settimanale, ha perso il 3,85%.
Questo significa che dall’inizio dell’anno i guadagni alla Borsa di Milano si sono ridotti al 9,3% dal 30 dicembre ’99.
Con un arretramento del 6,36% solo nell’ultimo mese.
La capitalizzazione del mercato azionario è scesa a 780 miliardi di euro (era di 714 a fine ’99). Aggiungendo la capitalizzazione del mercato ristretto e del Nuovo Mercato (11 miliardi solo il valore di e.Biscom) si arriva a 822 miliardi di euro.
A Piazza Affari, le cui perdite sono in linea con le altre Piazze Europee, non c’è stato però, come altrove, una rotazione degli investimenti dai titoli rampanti dell’ultimo periodo a quelli più tradizionali della old economy.
E’ per questo motivo che l’Eurostoxx segna un calo minore del 2%.
Anche gli scambi sono diminuiti: circa 3 milioni di euro al giorno.
Tra i motivi di addebito della recente situazione le preoccupazioni per l’inflazione, soprattutto dopo che il dato sul Prodotto Interno Lordo USA che ha confermato l’accelerazione dell’economia americana.
I titoli che hanno perso di più durante la settimana appena trascorsa sono i telefonici con l’eccezione di Tim (+0,66%); Olivetti infatti ha perso l’8,48%, Tecnost il 7,81% e Telecom il 9,03%.
Tiscali, sempre su base settimanale, ha contenuto le perdite ad un -3,36%.
Più forti le correzioni per gli altri titoli del Nuovo Mercato: Tecnodiffusione -15,52%; Poligrafica San Faustino -14,16%; Opengate -13,58%, Cdb Web Tech -12,36%.
Esordio in controtendenza invece per e.Biscom che in sole due giornate ha guadagnato il 70% rispetto al prezzo di collocamento.
Tra le blue chip è stata una settimana positiva per il settore energetico: Edison +7,19%, Enel +1,03%, Eni +4,47%.
Buona performance anche per Mediolanum -per i buoni risultati e prima che venisse reso noto l’accordo con Mediobanca- che ha segnato un +6,03% su base settimanale.
Bene anche altri bancari come Fideuram a +2,93% e Unicredito a +2,74%.
Ma Banca Intesa ha perso il 7,84% in attesa di conoscere gli accordi per l’uscita di Comit che ha ceduto il 3,62%. Male anche Mediobanca a -2,64%.
Ha perso smalto Mediaset nonostante gli annunci sul digitale e il collocamento del portale Jumpy: -8,27%.
Nel settore dei Media male anche Seat a -12,16%, Mondadori a -15,09%.
In calo anche Aem a -14,79% (sempre nelle cinque sedute). Così come prevale il segno meno, ma più contenuto per Fiat (-2,99%), Pirelli -3,59% e Montedison -0,81%.