NEW YORK (WSI) – Mario Draghi, presidente della Bce, faccia qualcosa contro la minaccia della deflazione in Europa. Minaccia confermata dall’ultimo dato diffuso in mattinata, che mostra come a dicembre il tasso di crescita annuo dei prezzi al consumo sia sceso allo 0,8%, contro lo 0,9% di novembre.
Si tratta della stima preliminare compilata dall’Eurostat, agenzia statistica dell’Unione europea.
Guardando alle diverse componenti dell’inflazione, nella zona Euro, i maggiori rialzi sono stati segnati dall’alcool e tabacco (1,8% contro l’1,6% di novembre), dai servizi (1%, in rallentamento comunque rispetto all’1,4% del mese precedente).
Componente core – esclusi i prezzi dei beni alimentari, energetici, alcool e tabacco – allo 0,7%, minimo di sempre.
Non lascia spazio a dubbi l’articolo firmato dalla penna di Joe Weisenthal: “The Worrisome Disinflation Trend That Should Keep Mario Draghi Up at Night”, ovvero la “preoccupante disinflazione che dovrebbe tenere sveglio di notte Mario Draghi”.
“L’Europa sta andando verso la deflazione?”, si chiede l’esperto, sottolineando che questo è stato uno dei temi caldi nell’ultimo periodo, e che i recenti numeri appena pubblicati dall’Eurostat dovrebbero far crescere le preoccupazioni”.
“Il più grande timore in Europa non è il collasso, ma il processo di Japanizzazione. E i numeri non fanno nulla per alleviare queste paure”.
La Bce si riunirà dopodomani, giovedì 9 gennaio 2014, per la prima volta dall’inizio dell’anno. E’ bene che Draghi si inventi qualcosa, per non far scivolare l’Eurozona nella stessa trappola della liquidità che ha caratterizzato il Giappone per anni, e da cui solo recentemente il paese ha iniziato a uscire.[ARTICLEIMAGE]